Giustizia per la Vigata dei romanzi di Andrea Camilleri. Giustizia per il vergognoso sfregio della Scala dei Turchi. Sì, proprio così, infatti sono stati individuati gli autori dello scempio procurato alla Scala dei Turchi, la caratteristica scogliera di marna bianca sul litorale agrigentino che alcuni giorni fa è stata profanata da vandali che si sono arrampicati sui gradoni di roccia e hanno imbrattato di rosso il promontorio immacolato e suggestivo al confine tra Realmonte e Porto Empedocle. Immediatamente lo scempio così procurato è apparso come una vera e propria ferita, non solo alla meravigliosa Scala dei Turchi ma alla Sicilia Intera.
Immediato il biasimo del presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci: “condanniamo gli autori di tale gesto vigliacco, che costituisce oltraggio non solo ad un bene paesaggistico di rara bellezza, ma anche all’immagine della nostra Isola”.
E’ uno dei luoghi più belli e suggestivi della Sicilia, tanto da essere stato stato proposto per la candidatura a patrimonio mondiale dell’umanità Unesco.
Le indagini dei carabinieri e della Procura di Agrigento, non hanno lasciato nulla al caso sin dalla scoperta dell’atto vandalico. Indagini che sono andate nella giusta direzione e in pochi giorni sono arrivate a dare un volto agli autori dello scempio. Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio ha aperto un’inchiesta e grazie alla visione accurata dei frame delle immagini della videosorveglianza, hanno ristretto il cerchio intorno agli autori dell’ignobile gesto.
Fin dal primo momento gli inquirenti avevano ipotizzato che non si fosse trattato né di un gesto dimostrativo, come molti avevano pensato in un primo momento, né di qualche discutibile performance artistica. Quella lunga scia rossa che ha insozzato Scala dei turchi sarebbe un banale quanto sconcertante e insensato atto di vandalismo. “Una sfida” senza senso, immediatamente ipotizzata dal procuratore Patronaggio e che ora trova anche chi quel gesto ha realmente compiuto.
Un gesto però, fortunatamente, “lavato via con un colpo di spugna” dalla forza e dall’amore di tanti volontari che hanno agito tempestivamente. Infatti un’idropulitrice, spazzoloni e un meraviglioso impegno civile hanno cancellato in poche ore la macchia rossa che ha sfregiato le falesie di Scala dei turchi.
In un primo tempo, a dare questo quadro investigativo erano stati vari elementi, Innanzitutto le modalità di azione dai fimati delle telecamere di videosorveglianza della zona, subito analizzate frame per frame, ma anche il materiale utilizzato per macchiare le falesie bianche sembra indicare che non si tratti di azione programmata in dettaglio. Si tratta di ossido di ferro necessario, per verniciature in esterna. Una polvere, che la pioggia ha sciolto trasformandola nella lunga scia rossa che ha imbrattato le rocce.
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