“Se io morissi, chi verrebbe al mio funerale?” – questa è una domanda che ronza nella mente di molte persone, che vorrebbero “assistere” al loro funerale per valutare chi ci tiene effettivamente e chi no.
Ebbene questo macabro desiderio è stato messo in atto da un tiktoker di Liegi, Ragnar le Fou, cioè Ragnar il Pazzo, che effettivamente ha reso onore al suo soprannome.
L’uomo, che in realtà si chiama David Baerten, ha organizzato questo scherzo di dubbio gusto per dare una “lezione” alla sua famiglia come ha spiegato lui stesso.
Ragnar ha rivelato che per organizzare questo scherzo ci ha impiegato addirittura un anno e, inizialmente, ne era a conoscenza solo la moglie. I figli invece lo hanno saputo solo il giorno dopo la notizia della sua finta morte.
Il tiktoker, che per il suo look si è ispirato al personaggio folle e visionario di Ragnar nella serie tv “Vikings”, ha voluto mantenere il più stretto riserbo per evitare fughe di notizie, che avrebbero reso vano lo scherzo organizzato da almeno un anno.
@breakmedia Ragnar le fou a littéralement faké sa m*rt et est arrivé en moonwalk à son enterrement pour dévoiler son prank. Perso j’aurais du faker mon décès le jour du bac. #ragnarlefou #fauxdeces ♬ son original – BREAK⚡️
La moglie del tiktoker 45enne è stata sua complice in questo scherzo e ha postato un video della sua bara con questa didascalia: “Sto vivendo i giorni peggiori della mia vita, ti amo amore mio”.
E così l’11 giugno, il giorno del funerale, una folla di amici e parenti si è radunata per dare l’estremo saluto a Ragnar, che però aveva realizzato un altro “colpo di teatro”.
Parenti e amici attendevano il feretro di Ragnar, che è sì arrivato ma in elicottero, facendo un ingresso spettacolare e per certi versi trionfale. I presenti, tra la gioia, lo choc e lo sconcerto, hanno iniziato a piangere e abbracciare l’uomo che era vivo e vegeto.
Benché questo scherzo appaia a dir poco macabro e scioccante, lo stesso tiktoker ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a farlo.
“Devi scioccare le persone – ha detto – per far loro capire le cose. Gli ultimi 3 giorni sono stati il punto più basso della mia vita, vedere la tua stessa morte è difficile. Inizierò la mia vita da zero dopo questa storia”.
L’obiettivo era dare una lezione alla famiglia: “Devi amare le persone quando sono ancora vive e con questo esperimento ho voluto dare alle persone una lezione di vita e mostrare che non bisogna aspettare che qualcuno muoia per andare a trovarlo”. Lui l’ha definito un “esperimento sociale” che, in un modo o nell’altro, può considerarsi riuscito.
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