Scoperti 18 lavoratori irregolari nel riminese

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Scoperti 18 lavoratori irregolari nel riminese, 9 i datori di lavoro verbalizzati, per 3 ditte scatta la sospensione dell’attività economica.

I finanzieri del Gruppo di Rimini, coordinati dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza, nell’ambito dell’attività di intensificazione estiva del controllo economico del territorio provinciale, in concomitanza del notevole afflusso turistico giunto sulla riviera romagnola, unitamente a personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, hanno eseguito mirati controlli a contrasto del sommerso da lavoro presso 13 esercizi operanti nei Comuni di Rimini, Riccione, Cattolica, Misano Adriatico, Santarcangelo di Romagna, Bellaria Igea Marina e San Giovanni in Marignano, accertando numerose irregolarità nei confronti di 9 di essi. I controlli hanno riguardato imprese attive in diversi settori economici e commerciali, non tralasciando, ovviamente, quelle tipicamente stagionali caratterizzanti la stagione estiva, quali ristoranti e alberghi. 

Questi controlli hanno consentito di individuare 17 lavoratori completamente in nero ed uno irregolare e proporre al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro l’adozione del provvedimento di sospensione delle attività nei confronti di tre imprese, nonché, avviare, per tutte le 9 imprese irregolari la procedura di irrogazione della c.d. “maxi sanzione” da un minimo di € 1.800 ad un massimo di € 10.800 per ciascun lavoratore in nero. 

Inoltre, contestuali accertamenti, svolti dai militari con l’ausilio delle banche dati in uso al Corpo, hanno consentito di rilevare la percezione del reddito di cittadinanza da parte di due dei dipendenti irregolari, scoperti a lavorare in nero, per i quali è stata avviata la procedura per l’immediato blocco dell’erogazione del beneficio. 

Le attività della Guardia di Finanza, che proseguiranno ancora più intensamente per tutta la restante parte dell’estate, sono orientate alla prevenzione e repressione di ogni forma di concorrenza sleale, come quella dell’utilizzo di lavoratori “in nero”, che spesso vengono esposti a elevati rischi in termini di sicurezza e di garanzie assistenziali, tutelando così tutti quegli imprenditori che operano nel pieno rispetto delle regole.

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Redazione Bologna

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