Comune condannato a pagare 1,3 milioni alla regione, il sindaco di Sezze: “Pronti ad adempiere, ma responsabilità altrui”

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“La sentenza che condanna il Comune a risarcire la Regione Lazio di 1,3 milioni di euro per i finanziamenti relativi alla ristrutturazione dell’Anfiteatro rappresenta una vera e propria tegola per la nostra amministrazione insediatasi lo scorso mese di ottobre”.

Non usa mezzi termini il sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, dopo la decisione del Tribunale che ha condannato l’ente a restituire la somma in quanto spesa indebitamente.

Un problema, grosso, per il comune, che già non se la passava certo bene e che adesso rischia di dover dichiarare il dissesto.

Il problema, adesso, è cercare di venire incontro a tutti gli adempimenti. Il sindaco, infatti, sottolinea come: “Questa nuova tegola rappresenterà un serio problema in ambito di bilancio. Non è mio costume esimermi dalle responsabilità, ma in questo caso posso sostenere senza timore di smentite che questa amministrazione si è trovata a che fare con un’eredità pesantissima, con debiti che superano i 5 milioni di euro tra ripianamento disavanzo, debiti fuori bilancio e in ultimo la sentenza dei giorni scorsi. Con la stessa solerzia utilizzata molto spesso in questi mesi per prendersi meriti di alcune azioni portate a compimento dalla nuova amministrazione, adesso mi attendo che ci si prenda le responsabilità per questa mole di debiti. Potrei nascondermi dietro le responsabilità altrui ma non lo farò e per senso di correttezza continuerò a non alimentare polemiche, perché Sezze ha bisogno di serenità, collaborazione e di costruire un futuro migliore. Ai cittadini confermo che questa amministrazione insediatasi da tre mesi sta cercando di risolvere diverse criticità lasciate in eredità dalle precedenti consiliature, lavorando con serietà e supportata dagli uffici che, seppure sotto organico, stando veramente dando il massimo per trovare soluzioni”.

Lucidi, infine, non ha mancato di sottolineare come la sentenza di condanna del comune al pagamento: “Certifica a chiare lettere quali siano state le responsabilità amministrative e politiche negli ultimi 16 anni. Per i cittadini, nei confronti dei quali mi sento di esprimere un forte sentimento di vicinanza e con loro un senso di sdegno rispetto a quanto accaduto, oltre al danno si palesa anche la peggiore delle beffe. La città per 3 lustri è stata privata di uno dei suoi simboli, trasformato in un vero e proprio Ecomostro. Ed oltre a dover rinunciare al suo utilizzo e a vederlo ridotto in quello stato orrendo, adesso i cittadini devono sapere che parte delle nostre tasse andrà a finire non alla crescita della città, ma a risarcire chi sulla nostra città aveva deciso di investire”.

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Lidano Orlandi

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