Già martedì, hanno scritto i corrispondenti di vari media, in città hanno cominciato a essere rimosse le barriere che bloccavano le strade e che recintavano i complessi residenziali per impedire alle persone di uscire: a partire da mercoledì, la vita a Shanghai dovrebbe ritornare in buona parte alla normalità, anche se rimarrà qualche notevole restrizione.
La decisione di eliminare la gran parte delle restrizioni il 1° giugno era stata presa alcune settimane fa, ed è stata confermata martedì dal vicesindaco Zong Ming, che in conferenza stampa ha detto che «la pandemia è stata messa sotto controllo». I nuovi casi di persone positive in città sono ormai ridotti a poche decine: sono stati 31 il 30 maggio e una sessantina il giorno prima.
A partire da domani riprenderanno a circolare i mezzi pubblici e saranno ripristinati alcuni collegamenti via treno con il resto della Cina, che erano stati cancellati all’inizio del focolaio. Le scuole riapriranno parzialmente, anche se per gli studenti sarà facoltativo frequentare in presenza. I supermercati, i centri commerciali e i negozi al dettaglio potranno aprire (in alcune zone avevano già cominciato a farlo giorni fa) ma mantenendo il 75 per cento di capienza massima. Riapriranno anche bar e ristoranti, anche se le consumazioni all’interno rimarranno vietate. Rimarranno però chiuse varie attività come cinema, teatri e palestre.
Per poter circolare liberamente in città i cittadini dovranno testarsi ogni 72 ore, e presentare prova del test più recente se vogliono salire sui mezzi o entrare negli edifici pubblici.
La fine del lockdown di Shanghai è stata ottenuta dopo sacrifici molto elevati: a causa della decisione del regime cinese di mantenere la strategia “zero COVID”, il lockdown di Shanghai è stato brutale e caotico, e ha provocato proteste e malcontento tra i milioni di cittadini costretti in casa per settimane, spesso con metodi violenti.
Ancora oggi, molti cittadini sono increduli e un po’ sospettosi sul fatto che le restrizioni stiano veramente finendo.
Un lavoratore di banca sentito da Reuters, per esempio, ha detto che al rientro in ufficio porterà con sé un po’ di provviste, nel caso in cui un collega risultasse positivo e tutta l’azienda fosse costretta a isolarsi dentro all’ufficio.
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