Spinea, i sessant’anni del Sagron di Crea

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«Negli anni abbiamo creato un’amicizia molto profonda che si traduce in entusiasmo e voglia di fare»

9.12.2021 – Ha festeggiato la 60esima edizione il Sagron di Crea, la festa che ogni anno in occasione della festa dell’Immacolata per alcuni giorni (quest’anno dal 4 all’8 dicembre) coinvolge la comunità dell’omonimo quartiere di Spinea.
«Nonostante le limitazioni imposte dal Covid l’organizzazione è stata strepitosa» ha commentato un affezionato partecipante. La storia di questa festa risale al 1961 quando l’allora parroco don Egidio Carraro assieme ai suoi parrocchiani, aveva appena finito la costruzione della chiesa con un progetto fondato sul volontariato fisico ed economico.
Così con un bicchiere di vino in mano la comunità con don Egidio decise e Giorgio Pattarello (soprannominato Scotti) scrivevano:

El sagron de Crea –

Ghe voe corajo a far na sagra dè ‘sta stajon
noialtri ghe n’avemo tanto, parché fasemo on sagron,
tuti ze boni far feste col soe ze fora, el ze on spasso!
Mae che a vaga podarà vegnèr al massimo on scravasso!
Ma qua se vede a volontà e a tempra de quei de Crea
che co poco i te diverte, no i te svoda a scarsèa.
Ve spetemo tuti: grandi, picoi, femene e ansiani
a sercar uganeghe, sopresse, pansete e salami,
roba nostrana, dei Bartoldi, Lili e Naeti,
dei Menegara, Pessati, Teti e Favareti.
No stè pensar al fredo, ve scaldemo noaltri e recie
co procession de ombre de merlò e de grinto a secie.
Trovemosse tuti: el grando, el picoeo, a femena e l’ansian e speremo che a madona dal cièo ghe meta na man!

Ogni anno ci sono almeno una cinquantina di volontari impegnati nell’organizzazione della festa.
«Molti sono figli e parenti dei fondatori racconta la portavoce del gruppo Manuela Bianco – negli anni abbiamo creato un’amicizia molto profonda che si traduce in entusiasmo e voglia di fare. Una gioia contagiosa nel poter finalmente mettersi al servizio e fare qualcosa per tutti. Quest’anno in particolare abbiamo avuto grande soddisfazione per la graditissima risposta al motto “mangi bene e fai del bene”. L’intero ricavato va alla parrocchia di Crea. Quest’anno abbiamo puntato sul cibo da asporto riducendo i posti a sedere per contingenti motivi di contenimento covid. Sessant’ anni di esperienza fatta e tramandata, assieme a un notevole lavoro pubblicitario e social hanno portato un afflusso inaspettato. Possiamo ora affermare che è stato un successo».
Negli spazi della festa è stata allestita la mostra storica di foto di Crea con un’esposizione di biciclette e attrezzi d’epoca a cura del gruppo “I Caenassi”.

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Redazione Venezia 1

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