Tiktoker romana aggredita sul bus denuncia: “Poteva succedere di tutto e l’autista ha fatto finta di non sentirmi”

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Mihaela Marian è una tiktoker romana 26enne che ha raccontato una bruttissima esperienza risalente alla notte del 3 agosto. Purtroppo lo scenario è sempre lo stesso: una ragazza che torna da sola a casa di notte che viene molestata e minacciata da due ragazzi. Il problema, come ha denunciato Mihaela, è che non era sola ma in compagnia dell’autista dell’autobus che però non ha voluto immischiarsi lasciando la ragazza in balia dei due delinquenti.

L’aggressione sul bus

In un lungo video su TikTok la 26enne ha spiegato che, dopo aver staccato dal lavoro alle 10:00, è rimasta in giro per Roma con una sua amica fino all’1:00, per poi tornare a casa a bordo di un bus.

Ha raccontato di essersi seduta vicino all’autista proprio per avere manforte in caso di aggressione, ma non è servito a molto. Due ragazzini infatti si sono avvicinati a lei e hanno iniziato a giocare con un coltellino assumendo un atteggiamento minaccioso. Uno infatti le puntava il coltellino all’addome, mentre l’altro le chiudeva il passaggio.

Lei per chiedere aiuto ha quindi iniziato a battere contro il vetro dell’autista, che si è girato verso di lei con aria indifferente rispondendo: “Io non ne voglio sapere niente”.

La “fuga”

Mihaela ha proseguito nel suo racconto spiegando che nel frattempo aveva fatto partire la telefonata alle forze dell’ordine dal suo telefonino e, avendo visto un gruppo di netturbini lungo la strada, ha deciso di scendere due fermate prima per chiedere aiuto a loro.

Uno dei due aggressori avrebbe provato a seguirla, ma lei ha iniziato a correre all’impazzata rischiando anche di essere investita. Si è poi avvicinata ai netturbini, che l’hanno rassicurata e l’hanno accompagnata a casa. Nel frattempo sono arrivate anche le forze dell’ordine, alle quali la ragazza ha raccontato la sua notte da incubo.

@mihaelam801

Ho aspettato un po’ per parlarne, avevo bisogno di metabolizzare il tutto.

♬ suono originale – Mihaela Marian

L’accusa all’autista

La ragazza ha poi spiegato che ha raccontato l’episodio dopo un mese perché doveva ancora metabolizzare, ma la sua rabbia è rivolta soprattutto all’autista al quale si è rivolto con queste parole: “Non so se quell’autista quella sera abbia dormito, se tornando a casa si sia chiesto che fine abbia fatto, come sarebbe potuto andare se io non avessi incontrato quei netturbini. Vedere una ragazza in difficoltà all’una di notte e non aiutarla, significa avere proprio un problema di umanità”.

Infine ha concluso amaramente: “Auguro a quel signore che sua figlia, se ne ha una, non si trovi mai nella condizione nella quale mi sono trovata io e che non si trovi mai una testa di c***o che la guardi in faccia e che le dica ‘Non voglio essere coinvolto'”.

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Redazione Nazionale

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