Trovata morta l’orsa F36, Fugatti ne aveva ordinato l’abbattimento. Che succede agli orsi in Trentino?

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Dopo l’uccisione dell’orsa Amarena, che ha suscitato profondo sdegno tra gli animalisti e non solo, si è verificato un ennesimo giallo che riguarda un altro plantigrado, cioè F36. Fugatti ne aveva ordinato l’abbattimento, poi sospeso dal Tar di Trento che aveva accolto il ricorso delle associazioni animaliste.

Chi era l’orsa F36?

F36 è l’orsa che lo scorso 30 luglio aveva aggredito due giovani in Trentino e per la quale Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento, aveva ordinato l’abbattimento poi sospeso dal Tar di Trento.

La carcassa dell’animale è stata ritrovata la sera del 27 settembre in val Bondone, nel Comune di Sella Giudicarie. Il corpo forestale trentino è stato allertato dall’attivazione del sensore di mortalità montato sul radiocollare di cui era dotata l’orsa. Giunte sul posto, le guardie forestali non hanno potuto fare a meno che constatare la morte dell’animale, anche se per ora sono ignote le cause.

Solo in mattinata è stato recuperato il corpo, in una zona difficile da raggiungere, e serviranno altri esami da svolgere all’Istituto Zooprofilattico per avere maggiori informazioni.

Associazioni animaliste sul piede di guerra

Gli animalisti sono già sul piede di guerra e la Lav in una nota ha fatto sapere: “Si tratta del secondo orso nel giro di pochi mesi, dopo M62, che viene ritrovato cadavere a seguito degli atti di condanna a morte firmati dal presidente del Trentino Fugatti”. Il dito è puntato proprio contro Fugatti, che aveva ordinato l’abbattimento di diversi orsi nei mesi precedenti.

Parole alle quali hanno fatto seguito quelle di Massimo Vitturi, responsabile dell’associazione per gli animali selvatici: “Non crediamo affatto alle coincidenze, motivo per cui chiediamo il coinvolgimento del Centro nazionale di referenza del Ministero della salute per la medicina forense veterinaria, così da accertare senza ombra di dubbio il motivo e la dinamica della morte di mamma orsa”.

Furiosi anche gli attivisti di Leal, che hanno addirittura annunciato di aver dato mandato ai legali per fare chiarezza sulle cause del decesso dell’orsa e sulla sorte dei suoi piccoli.

Intanto la Animalisti Italiani Onlus ha annunciato una manifestazione a Trento il prossimo 12 ottobre, fuori alla sede della Provincia autonoma a Piazza Dante, per chiedere di preservare la fauna selvatica e promuovere una pacifica coesistenza tra l’uomo e la natura.

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Redazione Nazionale

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