Trump incriminato per il ‘Caso Stormy Daniels’: chi è la pornostar? La storia

Donald Trump è stato incriminato dalla procura di Manhattan per il pagamento di 130.000 dollari alla pornostar Stormy Daniels per tacere sulla loro relazione. E’ il primo ex presidente Usa a essere incriminato nella storia.

Chi è Stormy Daniels

Il suo vero nome è Stephanie Clifford – Stormy Daniels è il nome d’arte – è nata a Baton Rouge in Lousiana, il 17 marzo del 1979 ed è cresciuta in una casa di campagna. Nel suo, ormai famoso libro, “Full Disclosure”, Stephanie Clifford ha descritto la sua infanzia vissuta tra abusi e povertà. Già al liceo fece le prime esperienze come spogliarellista poi, si è imposta nel genere porno, arrivando anche a vincere premi sia come regista e scrittrice sia come attrice. Proprio nel suo ruolo di pornostar Clifford ha incontrato nel 2006 Tump che allora era da poco sposato con Melania e, i due, avevano da poco avuto il figlio Barron.

La storia che racconta la donna

Donald Trump in quel periodo era un ‘gigante’ nel settore immobiliare e, a quanto racconta la donna, Trump l’avrebbe invitata a cena per poi proseguire nella sua camera. Sarebbe, questo, solo l’inizio di una relazione che conterebbe diversi incontri e ci sarebbero tra i due persino telefonate da un numero privato in cui l’ex presidente la chiama “Honeybunch” (dovrebbe significare qualcosa come dolcezza ndr) dove le promette apparizioni nel suo show ma, dopo qualche mese, la relazione si interromperebbe, per decisione della Clifford.

Dopo la candidatura del 2016, però, Stormy Daniels cerca di vendere la storia della sua relazione ai media e ai tabloid, all’inizio, senza riuscirci poi, arriva la pubblicazione dei fuori onda di “Access Hollywood”, in cui un Trump parla della sua visione del sesso e delle donne, facendo balzare di nuovo agli onori dell’opinione pubblica Stormy Daniels.

Il ruolo di Michael Cohen

Fu proprio in quel periodo che l’ex avvocato di Trump Michael Cohen propose, quindi, all’attrice 130 mila dollari in cambio del suo silenzio. Stormy accetta il denaro e per quel pagamento Trump è stato, ora, incriminato dal Gran Giurì di New York.

L’avvocato Cohen avrebbe anticipato i soldi addirittura di persona quando Stormy Daniels, nel 2016, aveva contattato un magazine, Enquirer, per vendere la storia; a quel punto l’avvocato sarebbe intervenuto per evitare che il racconto della donna finisse al giornale.

Trump poi vincerà le elezioni e, una volta entrato alla Casa Bianca, restituisce i soldi all’avvocato anche se Trump ha sempre sostenuto che si trattasse del pagamento di un compenso per servizi legali. Finale della storia: l’avvocato Cohen, è stato processato e condannato a tre anni di carcere per il pagamento in nero alla donna e per aver mentito al Congresso.

Oggi, Cohen ha fatto sapere, dopo l’incriminazione di Trump, attraverso un comunicato: “Non sono felice di rilasciare questa dichiarazione e desidero anche ricordare a tutti la presunzione di innocenza. Tuttavia mi consola pensare che nessuno è al di sopra della legge, nemmeno un ex presidente. L’accusa di oggi non è la fine di questo capitolo ma l’inizio. Assumersi la responsabilità è importante e rivendico la mia testimonianza e le prove che ho fornito alla procura di New York”.

La reazione di Trump

La decisione del gran giurì è, evidentemente, destinata ad avere ripercussioni enormi sulla politica statunitense oltre che a influenzare l’elezione dell’inquilino della Casa Bianca per il 2024. Donald Trump che, però non sembra voler abbandonare la ‘corsa’, ha dichiarato: “E’ una persecuzione politica e una interferenza elettorale, una caccia alle streghe che si ritorcerà contro Biden”.