Uccisero il padre violento per difendere la madre: condannati i due fratelli Scalamandrè

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Nell’agosto del 2020, al culmine di una violentissima lite nella loro casa a Genova, i fratelli Alessio e Simone Scalamandrè uccisero a colpi di mattarello il padre Pasquale, indagato a sua volta per maltrattamenti verso la moglie e madre dei due fratelli. L’Assise di Genova nel febbraio li condannò per l’omicidio del padre e la sentenza di primo grado è stata confermata dalla Corte d’Assise di Milano.

La condanna

La Corte di Cassazione, lo scorso novembre, aveva annullato con rinvio la sentenza di secondo grado emessa dalla Corte d’Assise d’appello di Genova, con la quale Alessio Scalamandrè era stato condannato a 21 anni.

In particolare la Corte di Cassazione aveva tenuto conto della decisione della Corte Costituzionale che aveva dichiarato illegittimo l’articolo del Codice Rosso che impediva di far prevalere le attenuanti generiche sull’aggravante di un reato commesso in ambito familiare e del ricorso dei difensori che invocavano l’attenuante della provocazione.

Inoltre era stato accolto anche il ricorso della Pg sull’assoluzione di Simone, l’altro fratello, con l’invito ai giudici milanesi a dare una motivazione più precisa su un’eventuale sentenza di assoluzione. Sono 14 invece gli anni ai quali è stato condanno Simone.

L’evoluzione delle sentenze

Ricapitolando quindi nel febbraio 2020 Alessio e Simone Scalamandrè furono condannati in primo grado a 21 e 14 anni per l’omicidio del padre. La Corte d’Assise d’appello di Genova nel novembre del 2020 aveva assolto Simone, confermando la condanna ad Alessio, il fratello maggiore che si è sempre assunto la responsabilità del delitto.

Infine la Corte di Cassazione, in terzo grado di giudizio, aveva annullato entrambe le sentenze di assoluzione e di condanna e nel novembre scorso aveva rimandato gli atti per un nuovo processo di appello, davanti al Tribunale di Milano. Oggi i giudici della prima sezione della corte d’ppello di Milano hanno confermato la prima condanna, andando oltre gli 11 anni per Alessio e gli 8 anni e i 6 mesi per Simone richiesti dall’accusa e non riconoscendo nessuna attenuante per l’omicidio.

In ogni caso la parola fine a questa storia non è stata ancora scritta, poiché la difesa ha annunciato che impugnerà la sentenza.

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Redazione Nazionale

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