Ucraina, si rifiuta di esibirsi: i russi uccidono nella sua casa il direttore della Filarmonica di Kherson

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“Si è saputo del brutale omicidio del direttore del Kherson Music and Drama Theatre. Dopo che Kerpatenko si è rifiutato di collaborare con gli occupanti, l’esercito russo lo ha ucciso a colpi di arma da fuoco nella sua stessa casa”.

Lo scrive il Ministero della Cultura ucraino su Facebook, ripreso dai media del Paese.

Il direttore della Filarmonica di Kherson Yuriy Kerpatenko è stato ucciso dall’esercito russo nella sua abitazione per essersi rifiutato di esibirsi in un concerto organizzato dalle forze di occupazione.

Intanto, le forze ucraine hanno bombardato un deposito di petrolio nella regione di Belgorod in Russia, provocando un incendio. A denunciarlo i servizi di emergenza all’agenzia russa Tass. “L’incendio è stato spento in un serbatoio contenente 3.000 metri cubi. Nessuno è rimasto ferito”, ha detto il portavoce. Ieri era stata colpita una centrale elettrica nella regione russa al confine con l’Ucraina.

Gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo pacchetto di aiuti in armi all’Ucraina da 725 milioni di dollari.

Lo riferisce il Pentagono in una nota. Nelle nuove forniture militari non ci sono i sistemi anti-missile chiesti da Kiev. Da quando Joe Biden è alla presidenza degli Stati Uniti, Washington ha inviato all’Ucraina forniture militari per oltre 18,2 miliardi di dollari, di cui 17,6 miliardi dall’inizio della “brutale e non provocata” invasione del 24 febbraio, si legge ancora nella nota. Gli Stati Uniti, precisa il dipartimento della Difesa, hanno fornito “un’assistenza alla sicurezza senza precedenti” alle forze di Kiev e “continueranno a lavorare con alleati e partner per garantire che l’Ucraina abbia il supporto di cui ha bisogno”.

Nel nuovo pacchetto di armi Usa ci sono: munizioni per sistemi missilistici ad alta mobilità (HIMARS); 23.000 colpi di artiglieria da 155 mm; 500 colpi di artiglieria da 155 mm; 5.000 armi anticarro; missili anti-radiazioni ad alta velocità (HARM); più di 200 veicoli a ruote multiuso ad alta mobilità (HMMWV) e armi leggere con oltre 2.000.000 di munizioni. Da parte sua, l’Arabia Saudita ha annunciato aiuti umanitari da 400 milioni di dollari per l’Ucraina: lo rende noto l’agenzia di stampa ufficiale saudita SPA.

E proseguono gli attacchi aerei in Ucraina.

Il segretario del consiglio comunale di Zaporozhzhia, Anatoly Kurtev, ha affermato che i russi hanno attaccato in serata la città con droni kamikaze, provocando danni alle infrastrutture. Kurtev ha specificato che le strutture infrastrutturali sono state danneggiate a seguito dell’ un attacco e un incendio è scoppiato nel luogo dell’atterraggio. Valentyn Reznichenko, capo dell’amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, ha informato da parte sua che le forze ucraine hanno abbattuto cinque droni kamikaze nella regione di Dnipropetrovsk. Altri tre droni sono stati abbattuti nel distretto di Kryvyi Rih e altri due nel distretto di Nikopol.

Lukashenko e Putin

A seguito del bombardamento russo di stamane sulla regione di Kiev si registrano danni “significativi” alle infrastrutture energetiche. Lo ha riferito l’operatore Ukrenergo sul Telegram, come riporta Unian.

Ieri, il presidente russo Vladimir Putin ha risposto di “no” quando i giornalisti gli hanno chiesto se si rammaricasse di qualcosa per il conflitto in Ucraina. Lo riporta l’agenzia Interfax.”Voglio chiarire. Quello che sta accadendo oggi è, per usare un eufemismo, spiacevole, ma avremmo avuto la stessa cosa un po’ più tardi, solo in condizioni peggiori per noi. Quindi stiamo agendo in modo corretto e tempestivo”, ha dichiarato Putin, che a febbraio ha ordinato l’invasione dell’Ucraina scatenando un conflitto nel quale hanno perso la vita decine di migliaia di persone. In Ucraina “stiamo facendo tutto bene”. 

“L’invio di truppe della Nato in Ucraina per un confronto diretto con l’esercito russo – ha aggiunto – sarebbe molto pericoloso e potrebbe causare una catastrofe globale”. E’ il monito del presidente russo, parlando con i giornalisti al termine del vertice euroasiatico di Astana. Lo riferiscono le agenzie russe. 

Putin ha affermato che tutte le attività di mobilitazione saranno completate in due settimane e non è prevista alcuna coscrizione aggiuntiva: lo riporta Novaya Gazeta Europa, secondo cui Putin ha detto che delle 300.000 persone che si prevede di mobilitare, 223.000 sono state convocate nell’ambito della “mobilitazione parziale”, che 33.000 mobilitati sono già nelle unità e 16.000 sono impegnati nei combattimenti in Ucraina. 

Al momento non c’è più bisogno di “attacchi massicci” sulle infrastrutture ucraine, ha aggiunto Putin. Lo riferiscono la Tass e Ria Novosti. “La Russia non vuole distruggere l’Ucraina”, aveva detto poco prima. 

Da Astana il presidente russo ha inoltre messo in guardia la comunità internazionale dopo l’attacco al ponte della Crimea: “La Russia chiuderà il corridoio del grano se sarà confermato che gli esplosivi utilizzati siano stati inviati da Odessa”, ha detto, secondo quanto riferisce la Tass. 

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Redazione Nazionale

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