Secondo quanto pubblicato, il capo del Cremlino vorrebbe che l’ex presidente Viktor Yanukovich tornasse alla guida del Paese, dopo la presa di Kiev e la destituzione di Volodymyr Zelensky.
Al momento Yanukovich, ucraino naturalizzato russo, si troverebbe a Minsk, in Bielorussia.
Nel 2014, dopo la sanguinosa repressione delle rivolte di piazza Maidan, fuggì dal Paese, per poi rifugiarsi in Russia.
La condanna del tribunale di Kiev
Il 24 gennaio 2019 è stato condannato dal Tribunale di Kiev a 13 anni di carcere per alto tradimento. Il processo è iniziato nel 2017 e si è svolto in 89 udienze, con la contumacia dell’ex Presidente filorusso, dato che, prima di perdere il potere, nel 2014 era scappato in Russia. Il Tribunale ha riconosciuto la sua “complicità nello scatenare una guerra di aggressione contro l’Ucraina” della Russia. La sentenza ha inoltre stabilito che “con i suoi atti illegittimi e premeditati ha commesso un crimine che mina le fondamenta della sicurezza nazionale ucraina”. Nel percorso motivazionale i giudici hanno evidenziato come il 1º marzo 2014 Yanukovich si sia reso responsabile d’aver sollecitato per iscritto, tramite una lettera indirizzata a Putin, l’intervento armato dell’esercito russo e delle forze di polizia sul suolo ucraino per ristabilire l’ordine e impedire le manifestazioni della popolazione.
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