Ha ricevuto una condanna a undici anni di carcere per omicidio preterintenzionale aggravato. La Corte di assise di Latina ha deciso così in merito alla sorte di Bruno Micci, 62enne di Fondi, che il 17 dicembre 2019 picchiò a morte il padre Luigi, di 86. Un pestaggio che provocò all’anziano una serie di fratture, alla clavicola e al femore principalmente, che portarono alla morte.
Oggi si è tenuta l’ultima udienza del processo con il pubblico ministero Martina Taglione che, a conclusione della sua requisitoria, ha chiesto alla corte una condanna a dodici anni di carcere.
Come si ricorderà l’uomo aveva preso a calci il padre al culmine di un violento litigio. Trasportato all’ospedale ‘Fiorini’ di Terracina, Luigi era morto alcuni giorni dopo per il sopraggiungere di una serie di complicazioni. A quel punto per il condannato odierno è scattata l’accusa di omicidio preterintenzionale; un’accusa scaturita dal fatto di aver colpito la sua vittima ripetutamente causandone la morte senza però averne l’intenzione; il legame di parentela, però, ha rappresentato un’aggravante.
In serata, quindi, il pronunciamento della corte e la condanna ad undici anni.
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