Le indagini sono partite dopo morte per overdose davanti casa di uno spacciatore di crack che ha portato i Carabinieri di Catania a scoprire un traffico gestito in maniera familiare. Quattro le persone arrestate per un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Procura distrettuale: due sorelle, il compagno di una delle due e il marito dell’altra.
Le indagini erano partite dopo la morte per overdose di un pescatore di 57 anni, il cui corpo è stato trovato davanti ad una palazzina di via Toledo.
Le intercettazioni telefoniche e ambientali dei carabinieri della compagnia Piazza Dante hanno smascherato lo spaccio di droga a gestione familiare.
Secondo l’accusa Giuseppe Cannone, 53 anni, gestiva le operazioni avvalendosi della compagna Alfia Litrico, 42 anni, della cognata Adriana Litrico, 28 anni e di suo marito Alfio D’Ignoti Parenti, di 31.
Le indagini dei carabinieri hanno appurato che il pescatore (che soffriva di cuore), aveva comprato dagli arrestati cocaina che avrebbe assunto proprio davanti alla palazzina di via Toledo dove è stato trovato senza vita.
I carabinieri hanno ricostruito che dopo la morte dell’uomo l’attività di spaccio della famiglia è continuata ma il gruppo aveva deciso di non vendere droga agli sconosciuti, come aveva fatto con il povero pescatore. In carcere sono finiti Cannone e D’Ignoti Parenti mentre sono state poste ai domiciliari le due sorelle, Alfia e Adriana Litrico.
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