La polemica va avanti da giorni e non si placa.
“Purtroppo il patrocinio dell’ambasciata israeliana per me rappresenta un problema – ha scritto Zerocalcare – in questo momento in cui a Gaza sono incastrate due milioni di persone… Venire a festeggiare li dentro rappresenta un cortocircuito che non riesco a gestire. Mi dispiace nei confronti della casa editrice, dei lettori e lettrici e anche per me stesso”.
“Sono stato a Gaza diversi anni fa – continua il fumettista nel suo post – conosco persone che ancora vi vivono. Quando mi chiedono com’è possibile che una manifestazione culturale di questa importanza non si interroghi sull’opportunità di collaborare con la rappresentanza di un governo che sta perpetrando crimini di guerra in spregio del diritto internazionale, io non riesco a fornire una spiegazione”.
“Non è una gara di radicalità – aggiunge – e da parte mia non c’è nessuna lezione o giudizio morale verso chi andrà a Lucca, soprattutto non è una contestazione alla presenza dei due autori del poster Asaf e Tomer Hanuka, che spero riusciranno ad esserci e che si sentiranno a casa, perché non ho mai pensato che i popoli e gli individui coincidessero coi loro governi. Spero che un giorno ci possano essere anche fumettisti palestinesi che al momento non possono lasciare il loro paese”.
“Lo so che quel manifesto è solo un simbolo – ha anche scritto Zerocalcare – ma quel simbolo per persone a me care rappresenta in questo momento la paura di non vedere il sole sorgere domattina”
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