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Napoli, 18enne di Minturno accoltellato a Chiaia: Bruno Petrone è ricoverato in gravi condizioni

Accoltellato a Napoli a Chiaia la sera del 26 dicembre: Bruno Petrone, 18enne di Minturno e calciatore dell’Angri, è in rianimazione dopo un intervento. Cinque minorenni coinvolti

Pubblicato il 29 Dicembre 2025

È originario di Minturno il ragazzo di 18 anni accoltellato a Napoli, nel quartiere Chiaia, la sera del 26 dicembre. Si tratta di Bruno Petrone, studente e calciatore dell’Angri (provincia di Salerno), squadra che milita nel campionato di Eccellenza. Il giovane è ricoverato in gravi condizioni.

L’aggressione dopo l’una: accerchiato in via Bisignano

Il ferimento è avvenuto dopo l’una di notte. Il 18enne si trovava fermo su uno scooter in via Bisignano, una delle strade della movida di Chiaia, e stava parlando con un amico quando è iniziata l’aggressione. Cinque giovanissimi, arrivati su due scooter, lo avrebbero raggiunto in pochi secondi, accerchiandolo e urlandogli contro.

I colpi con il coltello: ferite ad addome, torace e fianco sinistro

Secondo la ricostruzione, uno dei ragazzi, a volto scoperto, avrebbe estratto un coltello e colpito Petrone, ferendolo all’addome, al torace e al fianco sinistro. Il giovane è caduto a terra in una pozza di sangue ed è stato portato in ospedale.

Intervento chirurgico e rianimazione: prognosi riservata

Bruno Petrone ha subito un delicato intervento chirurgico con asportazione della milza ed è attualmente ricoverato in rianimazione. Le sue condizioni vengono descritte come stabili, ma la prognosi resta riservata.

Le confessioni: cinque minorenni coinvolti, indagini in corso

Nella serata di sabato, due ragazzi di 15 e 17 anni hanno confessato ai carabinieri di aver preso parte all’aggressione. Poco dopo, anche altri tre giovanissimi hanno ammesso il coinvolgimento. In totale sono cinque minorenni, la cui posizione è ora al vaglio degli inquirenti.

Telecamere e testimonianze: ipotesi vendetta per una vecchia lite

Le indagini proseguono per ricostruire con precisione la dinamica e le responsabilità individuali. Al momento, prevale l’ipotesi di una vendetta legata a una vecchia lite avvenuta nel quartiere dove abitano la vittima e i ragazzi. Sono stati ascoltati anche gli amici presenti quella notte e sono state esaminate le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, dalle quali potrebbero essere emersi elementi utili a stringere il cerchio.

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