Pubblicato il 23 Maggio 2025
Il ricordo di Giovanni Falcone e delle vittime della mafia
Oggi, venerdì 23 maggio, l’Italia si ferma per ricordare uno degli eventi più drammatici della sua storia recente: la strage di Capaci, in cui 33 anni fa la mafia assassinò il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta: Antonino Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
Mattarella: “Ferita profonda nella storia della Repubblica”
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito l’attentato “un attacco feroce e sanguinario”, sottolineando come quella strage e quella successiva in via D’Amelio abbiano rappresentato “una delle ferite più gravi per la nostra Repubblica”.
“Il primo pensiero va a chi ha perso la vita”, ha dichiarato il Capo dello Stato, ricordando come quelle vittime fossero “servitori dello Stato” uccisi per spezzare la volontà della comunità civile. Tuttavia, ha aggiunto, quelle tragedie non hanno fiaccato la società, ma al contrario, hanno alimentato una rinascita civile e istituzionale.
“La mafia, come ogni fatto umano, ha avuto un inizio e avrà anche una fine”, ha ricordato Mattarella citando le parole di Falcone, e ha invitato a mantenere alta la guardia contro le nuove forme di criminalità, spesso legate a interessi economici e zone grigie dell’indifferenza.
Meloni: “Il loro sacrificio guida la nostra azione”
Anche la premier Giorgia Meloni ha commemorato l’anniversario sui social, pubblicando una foto di Falcone con la scritta “gli uomini passano, le idee restano”.
Nel suo messaggio ha ribadito:
“Ricordiamo tutte le vittime della mafia, in particolare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta. Il loro esempio continua a ispirarci”.
Ha assicurato che il Governo continuerà la lotta senza tregua contro ogni forma di criminalità, sottolineando: “Non dimentichiamo”.
Palermo celebra la memoria: eventi istituzionali e civili
A Palermo, in occasione del 33° anniversario della strage, la Fondazione Falcone ha aperto le porte del “Museo del Presente” dedicato a Falcone e Borsellino, allestito a Palazzo Jung.
La giornata è cominciata alle 9:30 con l’accoglienza di studenti, istituzioni e ospiti, tra cui i ministri Piantedosi, Nordio e Giuli, il presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, il governatore Renato Schifani e il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.
Alle 10:30, la Rai ha trasmesso in diretta la cerimonia dal museo.
Nel pomeriggio, alle 16, ha avuto luogo il sit-in davanti all’Albero Falcone in via Notarbartolo. Alle 16:45 si è esibito il cantante Giovanni Caccamo, mentre alle 17 ha parlato Maria Falcone, sorella del magistrato e presidente della Fondazione.
Alle 17:30, l’ex magistrato ed ex presidente del Senato Piero Grasso ha letto i nomi delle vittime delle stragi di Capaci e via D’Amelio, seguito alle 17:58 – l’ora esatta dell’esplosione – dal “silenzio” suonato dal trombettiere della Polizia.
Un’eredità da onorare, ogni giorno
Il 23 maggio è diventato la Giornata della Legalità, simbolo della resistenza civile contro le mafie, e occasione per trasmettere ai giovani la responsabilità di costruire un futuro libero da violenza e corruzione.
Il ricordo di Falcone, Borsellino e di tutti coloro che hanno sacrificato la vita per la giustizia non è solo commemorazione, ma un impegno concreto a non abbassare mai la guardia.

