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25 Aprile, Meloni: “Onoriamo i valori democratici negati dal regime fascista”. Il post di Salvini

Pubblicato il 25 Aprile 2025

Una Giornata della Liberazione tra celebrazioni ‘sobrie’ e polemiche

Il 25 aprile, ottantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, si è svolto quest’anno in un clima segnato da richiami alla sobrietà e da forti contrasti politici. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha preso parte alla tradizionale cerimonia all’Altare della Patria, accanto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alle più alte cariche istituzionali.

Meloni, in un messaggio pubblicato successivamente sui social, ha voluto sottolineare che l’Italia “onora la sua ritrovata libertà” e riafferma i valori democratici negati dal regime fascista, ribadendo l’importanza del rispetto reciproco, del confronto e della libertà, in contrapposizione alla sopraffazione e all’odio politico. La premier ha chiuso il suo intervento con un appello contro ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e violenza politica. La premiere Giorgia meloni ha affermato:

“Oggi l’Italia celebra l’ottantesimo Anniversario della Liberazione. In questa giornata, la Nazione onora la sua ritrovata libertà e riafferma la centralità di quei valori democratici che il regime fascista aveva negato e che da settantasette anni sono incisi nella Costituzione repubblicana. La democrazia trova forza e vigore se si fonda sul rispetto dell’altro, sul confronto e sulla libertà e non sulla sopraffazione, l’odio e la delegittimazione dell’avversario politico”.

Dall’Uzbekistan all’Italia: cambio di programma per Meloni

Meloni avrebbe dovuto essere in viaggio in Uzbekistan, ma la morte di Papa Francesco ha portato all’annullamento della trasferta e alla proclamazione di cinque giorni di lutto nazionale. In questo contesto, il governo ha invitato a commemorare il 25 aprile con sobrietà, una scelta che ha suscitato molte critiche, anche per il ridimensionamento delle celebrazioni in diversi Comuni.

Salvini e la Carta di Chivasso: il federalismo come antidoto alla dittatura

Il leader della Lega Matteo Salvini ha invece scelto di condividere un estratto della Carta di Chivasso, un documento del 1943 redatto da esponenti della Resistenza nelle valli alpine. Il testo invocava un modello federale per l’Italia e l’Europa, visto come “unica garanzia contro un ritorno della dittatura”. Salvini ha rilanciato questo messaggio scrivendo: “Viva la Libertà!”.

Messaggi istituzionali e dichiarazioni della maggioranza

Numerosi esponenti del governo Meloni hanno pubblicato messaggi istituzionali in occasione della ricorrenza. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha scritto: “Ottanta anni fa l’Italia tornava libera. Oggi celebriamo i valori di libertà e democrazia”. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha ricordato che la libertà è una storia da difendere ogni giorno.

Toni più polemici sono arrivati da Augusta Montaruli (FdI), che ha criticato gli scontri avvenuti a Torino definendo “vergognoso” quanto accaduto. A suo avviso, l’appello alla sobrietà è stato “necessario e doveroso”. Anche Licia Ronzulli (FI) ha voluto sottolineare che la Festa della Liberazione “dovrebbe unire e non dividere”, ribadendo che essa “è patrimonio di tutti”.

L’opposizione e la memoria della Resistenza

Dal fronte dell’opposizione, il Partito Democratico ha sottolineato l’importanza della memoria. L’eurodeputato Sandro Ruotolo ha ricordato i partigiani, antifascisti e deportati, criticando duramente l’appello alla sobrietà lanciato dal ministro Musumeci: “La libertà non è mai scontata, e la memoria è un dovere”.

La vicepresidente del Senato Mariolina Castellone (M5S) ha ribadito che ricordare la Resistenza significa onorarne i valori fondanti: libertà, pace e ripudio della guerra.

Renzi e Calenda: il 25 aprile è di tutti

Matteo Renzi (Italia Viva) ha scelto un messaggio semplice ma chiaro: “Viva il 25 aprile, viva la Festa della Liberazione. Viva l’Italia libera e democratica!”.

Più critico Carlo Calenda (Azione), che ha denunciato l’esclusione di militanti non allineati alla sinistra durante la fiaccolata di Torino, affermando: “Ogni anno la sinistra cerca di appropriarsi di una festa nazionale. Ma il 25 aprile è di tutti”.

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