Pubblicato il 2 Agosto 2025
Una ferita indelebile nella storia del Paese
“La strage alla stazione di Bologna ha lasciato un marchio indelebile sull’identità del nostro Paese”, afferma il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ricordando il tragico attentato del 2 agosto 1980, avvenuto 45 anni fa.
Secondo il Capo dello Stato, quella fu “una brutale offensiva eversiva di matrice neofascista”, progettata per minare i valori costituzionali, le conquiste sociali e la convivenza civile dell’Italia democratica.
La risposta della nazione: compatta e determinata
“Bologna, l’Emilia-Romagna e tutta l’Italia seppero reagire con determinazione e prontezza”, sottolinea Mattarella, ricordando la profonda solidarietà e il rifiuto collettivo verso il disegno destabilizzante degli attentatori.
Il presidente evidenzia inoltre che “complicità furono riscontrate anche all’interno di apparati dello Stato”, ma furono contrastate da una comunità coesa e fedele ai principi democratici, che non si lasciò sopraffare dalla paura né dai tentativi di spingere il Paese verso derive autoritarie.
Il valore della memoria e della giustizia
Nel giorno della commemorazione, Mattarella rinnova la vicinanza ai familiari delle vittime, sottolineando come “la loro testimonianza e l’impegno dell’Associazione che li rappresenta siano fondamentali per mantenere viva la memoria e i valori costituzionali”.
“La Repubblica è grata – dichiara il Presidente – per il lavoro dei Magistrati e dei servitori dello Stato, il cui tenace impegno ha portato alla luce responsabilità, esecutori e mandanti dell’attentato.
Un messaggio alle nuove generazioni
Mattarella conclude il suo intervento con un riconoscimento speciale: “L’azione dell’Associazione dei familiari delle vittime è un esempio prezioso, soprattutto per i giovani”, perché rappresenta un modello di coerenza e fedeltà alla democrazia e alla Costituzione, proprio quei valori che i terroristi volevano distruggere.

