Pubblicato il 17 Dicembre 2025
Controlli dei Carabinieri e intervento immediato
I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catania, affiancati dai militari della Stazione di Aci Sant’Antonio, hanno effettuato un’ispezione presso un autolavaggio del territorio, gestito da un 31enne residente nel comune. Al momento del controllo l’impianto era regolarmente in funzione, ma le verifiche hanno subito fatto emergere una situazione critica sotto il profilo ambientale.
Smaltimento delle acque e gestione dei rifiuti fuori norma
Dagli accertamenti svolti insieme al personale dell’Ufficio Tecnico comunale è emerso che lo smaltimento delle acque reflue avveniva in violazione delle norme vigenti. In particolare, alcune vasche presentavano perdite evidenti, con conseguente dispersione dei liquidi sul terreno circostante, mentre la pavimentazione dell’area risultava fortemente contaminata da residui delle lavorazioni.
A ciò si aggiungeva la totale assenza di documentazione relativa alla gestione dei rifiuti speciali prodotti dall’attività, inclusi i formulari obbligatori per il tracciamento degli scarti, previsti dalla normativa ambientale. È stata inoltre riscontrata la mancanza di un’autorizzazione allo scarico valida, risultata scaduta da diversi anni e mai rinnovata.
Sequestro dell’impianto e denuncia del gestore
Alla luce della gravità delle violazioni riscontrate e per evitare la prosecuzione dell’attività in condizioni non conformi, i Carabinieri hanno disposto il sequestro preventivo dell’intero autolavaggio. Il provvedimento ha riguardato tutte le attrezzature e l’area di circa mille metri quadrati su cui l’impianto era stato realizzato.
Sulla base degli elementi raccolti, che saranno valutati nelle sedi competenti, il gestore è stato denunciato per violazioni dell’articolo 256 del D.Lgs. 152/2006, relativo alla gestione illecita dei rifiuti e all’assenza delle necessarie autorizzazioni ambientali. Resta ferma la presunzione di innocenza, valida fino a eventuale condanna definitiva.

