Pubblicato il 12 Agosto 2025
Il malore durante i World Games di Chengdu
Mattia Debertolis, atleta trentino della Nazionale italiana di corsa orientamento, è morto a soli 29 anni dopo due giorni di ricovero in ospedale in Cina. Il dramma si è consumato durante la gara d’esordio dei World Games di Chengdu, dove le condizioni climatiche erano estreme: 43 gradi e un tasso di umidità altissimo.
Durante la competizione, Debertolis ha perso conoscenza, probabilmente a causa del caldo torrido, e ha battuto violentemente la testa contro un sasso. I soccorsi sono stati immediati: è stato trasportato d’urgenza in ospedale e ricoverato in terapia intensiva, ma le sue condizioni non hanno mai dato segni di miglioramento.
Il segnale GPS che ha fatto scattare l’allarme
L’atleta, che lavorava come ingegnere civile a Stoccolma, aveva scelto di partecipare alla competizione in Cina. Il momento critico è stato rilevato quando il segnale GPS del suo dispositivo è rimasto fermo per diversi minuti, spingendo gli organizzatori ad allertare i soccorsi. La famiglia, avvisata immediatamente, è partita per raggiungerlo in ospedale.
Le ultime ore e l’addio della famiglia
Nella giornata di domenica, viste le condizioni disperate, la madre Erica ha chiesto che gli fosse amministrata l’Unzione degli Infermi, cerimonia celebrata dal Vescovo di Chengdu.
Nella notte, circondato dall’affetto dei suoi cari, Mattia si è spento. La notizia della morte è stata confermata ufficialmente dalla Federazione Italiana Sport Orientamento (FISO) con un comunicato.
Il cordoglio e il ricordo
Roberto Pradel, presidente del comitato trentino della FISO, ha raccontato di essere rimasto in stretto contatto con i familiari durante tutta la vicenda: “La mamma di Mattia mi ha detto che non riescono ancora a crederci e speravano che fosse solo un brutto sogno”.
Il mondo dello sport perde così un giovane talento, appassionato e determinato, che ha portato in alto i colori italiani nell’orientamento.

