Pubblicato il 31 Dicembre 2025
È scomparso a 41 anni Juan Pedro Franco, noto a livello internazionale come l’uomo più obeso del mondo. Il decesso è avvenuto in Messico, alla Vigilia di Natale, a causa delle complicazioni legate a una grave infezione renale che hanno provocato un rapido peggioramento delle sue condizioni di salute.
Le cause della morte e il ricovero
Franco si trovava ricoverato in un ospedale dello stato di Aguascalientes, dove era seguito da tempo per i suoi problemi di salute. Secondo quanto riferito dal medico curante, l’infezione ha avuto effetti sistemici, risultando fatale nonostante le cure. La notizia è stata confermata dallo specialista che lo aveva in carico da anni.
Dal record mondiale alla svolta medica
La sua storia era diventata famosa nel 2017, quando il Guinness dei Primati lo aveva riconosciuto come la persona vivente più obesa al mondo. All’epoca pesava oltre 590 chili ed era costretto a letto, incapace di muoversi in autonomia dopo anni di obesità estrema.
Nello stesso anno aveva iniziato un percorso medico intensivo, basato su una dieta controllata e su due interventi di chirurgia bariatrica: una gastrectomia a manica seguita da un bypass gastrico. Grazie a questo programma, era riuscito a perdere quasi 300 chili, recuperando parzialmente la mobilità e tornando a camminare.
I miglioramenti e la lotta contro il Covid
La significativa perdita di peso aveva portato a un miglioramento delle sue condizioni generali, riducendo il rischio di complicanze legate al diabete e al sistema cardiovascolare. Tuttavia, la sua salute restava fragile a causa della lunga storia clinica. Nel 2020, nonostante fosse considerato un paziente ad altissimo rischio, era riuscito a sopravvivere al Covid.
Una testimonianza sull’obesità come malattia
Il medico che lo seguiva aveva più volte sottolineato come quello di Franco fosse uno dei casi più complessi mai affrontati. La sua disponibilità a raccontare le proprie difficoltà aveva contribuito a diffondere una maggiore consapevolezza sull’obesità, intesa come malattia cronica che richiede cure continue e compassionevoli.
Franco aveva descritto il suo percorso come una rinascita: la possibilità di muoversi, alzare le braccia e compiere gesti quotidiani in autonomia rappresentava per lui una conquista fondamentale dopo anni di immobilità. Fonte: Adnkronos

