Pubblicato il 24 Marzo 2025
Violenza gratuita su un autobus cittadino, lesioni a una giovane donna e un carabiniere ferito gravemente: è il bilancio dell’aggressione avvenuta nei giorni scorsi a Latina, per la quale sono finiti in carcere due cittadini tunisini di 22 e 26 anni, su disposizione del GIP del Tribunale di Latina.
Caos a bordo del bus: musica alta e minacce ai passeggeri
I fatti risalgono a un pomeriggio movimentato quando, secondo la ricostruzione degli investigatori, i due giovani sono saliti su un autobus urbano con una cassa portatile, diffondendo musica ad alto volume e disturbando gli altri viaggiatori. Alla richiesta di abbassare il volume, hanno reagito con minacce verbali nei confronti di un anziano passeggero e hanno successivamente ostacolato fisicamente le persone che tentavano di scendere, posizionandosi di proposito davanti alle porte.
Una ragazza aggredita, poi l’intervento del militare
Tra le vittime anche una giovane donna, che mentre cercava di scendere alla propria fermata, è stata presa per i capelli e spinta violentemente, rischiando di cadere. Le sue urla hanno attirato l’attenzione di un carabiniere libero dal servizio, che è immediatamente intervenuto tentando di salire a bordo per difenderla.
Ma il suo gesto ha scatenato ulteriormente i due aggressori, che lo hanno colpito con un pugno, ignorando i suoi inviti alla calma. La situazione è degenerata e il militare è stato ripetutamente colpito con calci e pugni, riportando gravi lesioni, tra cui la frattura del setto nasale.
Arrestati dopo indagini e riconoscimenti
Dopo essersi dati alla fuga, i due aggressori sono stati identificati dai carabinieri della Stazione di Latina, grazie alle testimonianze raccolte a bordo del bus e ai riconoscimenti delle persone presenti. Su richiesta della Procura, il giudice per le indagini preliminari ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
I due arrestati dovranno rispondere dei reati di lesioni personali aggravate, violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale in concorso. L’episodio ha suscitato forte indignazione nella comunità locale, che torna a interrogarsi sul tema della sicurezza sui mezzi pubblici.