Pubblicato il 19 Maggio 2025
La protesta dell’attore contro il Remigration Summit nel teatro dedicato a Vittorio Gassmann
Alessandro Gassman, noto attore e figlio del celebre Vittorio Gassman, ha espresso pubblicamente il suo dissenso per l’utilizzo del Teatro Condominio Vittorio Gassman di Gallarate (Varese) come sede del Remigration Summit, evento organizzato il 17 maggio da rappresentanti delle destre estreme europee.
L’appello al sindaco: “Togliete quel nome”
“Caro sindaco, le chiedo di togliere il nome di mio padre al teatro dove si è tenuto un raduno internazionale di partiti neofascisti e nazisti“, ha scritto Alessandro Gassmann in un messaggio indirizzato ad Andrea Cassani, primo cittadino leghista di Gallarate. Il Remigration Summit è stato promosso dall’austriaco Martin Sellner, noto per le sue posizioni estremiste.
Gassmann ha proseguito sottolineando che “mio padre ebbe parenti deportati e uccisi dai nazifascisti”, e che un luogo di cultura non dovrebbe ospitare manifestazioni con slogan razzisti e illiberali.
La risposta del sindaco: “Vittorio Gassman non avrebbe censurato”
Non si è fatta attendere la replica del sindaco Cassani, che ha difeso la scelta di permettere l’evento. “Vittorio Gassman era un uomo di cultura, non avrebbe combattuto le idee con la censura, ma con idee più forti”, ha dichiarato. Il primo cittadino ha ribadito che il summit è stato organizzato da un’associazione culturale giovanile di destra che ha regolarmente affittato la sala.
Cassani ha poi giustificato la decisione sostenendo che “in democrazia c’è bisogno di tutti i contributi”, anche quelli più controversi. Ha aggiunto che l’episodio sarà spunto per rivedere le regole sull’utilizzo delle sale pubbliche.
Il summit respinto da Milano, accolto in provincia
Il Remigration Summit, inizialmente previsto a Milano, è stato respinto dal sindaco Beppe Sala, che si è fortemente opposto all’evento. Gli organizzatori hanno quindi ripiegato su Gallarate, dove hanno trovato terreno più favorevole. La scelta è stata sostenuta anche da esponenti vicini alla Lega, tra cui Roberto Vannacci, intervenuto pubblicamente in favore del raduno.
Remigrazione e “sostituzione etnica”: i temi del convegno
Il summit ha promosso l’idea della remigrazione, ovvero il rimpatrio di massa degli stranieri, compresi quelli regolari e i loro figli, con l’obiettivo di contrastare la cosiddetta “sostituzione etnica” in Occidente. Questi temi sono stati duramente contestati da più parti, sollevando preoccupazioni per il carattere xenofobo e discriminatorio dell’iniziativa.

