La piccola Diana, scrivono i pm nell’imputazione, venne lasciata “priva di assistenza e assolutamente incapace, per la tenerissima età, di badare a se stessa, senza peraltro generi alimentari sufficienti e in condizioni di palese ed evidente pericolo per la sua vita, pure legate alle alte temperature del periodo”.
Esclusa da una perizia la possibilità che alla bimba siano stati fatti assumere tranquillanti per evitare che i vicini, in assenza della madre, potessero sentirla piangere.
L’analisi del contenuto della bottiglietta e del biberon “non ha evidenziato la presenza di composti di interesse tossicologico”, hanno dichiarato i periti.
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