Pubblicato il 23 Giugno 2025
La cybersicurezza rappresenta una sfida sempre più critica per le aziende venete. Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, il Veneto registra un preoccupante aumento del 63,7% dei reati informatici nell’ultimo quadriennio (2019-2023), superando significativamente la media nazionale del 45,5%.
La Situazione in Veneto e in Italia
Il fenomeno delle frodi informatiche, come il “business email compromise”, colpisce duramente il tessuto imprenditoriale regionale. Il 15,8% delle imprese ha subito incidenti di natura informatica che hanno causato indisponibilità dei servizi ICT, distruzione di dati o divulgazione di informazioni riservate.
L’Italia si posiziona al sesto posto tra i 24 paesi UE monitorati per incidenza dei delitti informatici, con 55 reati ogni 100.000 abitanti – ben 22 in più rispetto alla media europea di 33. Un dato che supera Francia (24), Germania (20) e Spagna (15).
Il paradosso della digitalizzazione
Nonostante le criticità, la digitalizzazione continua a essere un motore di crescita economica. Tra il 2019 e il 2024, i settori ICT hanno registrato un incremento del valore aggiunto del 21,5%, contro il 6,2% della media dell’economia.
Le imprese digitali attive in e-commerce, software e web services sono cresciute a 156.859 unità, di cui 12.454 artigiane. Parallelamente, gli accessi a home e corporate banking sono aumentati del 25,8% e il valore dei pagamenti tramite POS è quasi raddoppiato, passando dall’8,3% al 15,7% del valore aggiunto.
Il problema delle competenze
Una delle maggiori criticità rimane la carenza di personale specializzato. Il 22,8% delle imprese segnala difficoltà nel reperire figure esperte in cybersecurity – il valore più alto tra i principali paesi europei. Le aziende faticano ad assumere quasi due terzi (63,7%) dei profili tecnici necessari.
Investimenti in sicurezza ancora Insufficienti
Sebbene l’83,1% delle imprese italiane consideri la cybersicurezza prioritaria, solo il 32,2% adotta almeno 7 delle 11 misure di sicurezza monitorate da Istat. Un valore ancora sotto la media europea del 38,5%, benché in crescita rispetto al 28% del 2022.
Le dichiarazioni degli esperti
Fabio Cerisara, Presidente regionale Federazione Comunicazione Confartigianato Imprese Veneto, sottolinea: “Senza un’adeguata protezione tecnologica, organizzativa e formativa, rischiamo di compromettere la fiducia acquisita e le opportunità di innovazione. È fondamentale accelerare sugli investimenti in sicurezza e promuovere strumenti di incentivazione.”
Cristian Veller, vice presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, evidenzia che “sono soprattutto le tecniche di manipolazione psicologica online l’elemento critico nei cyber attacchi. Occorre investire nell’educazione digitale.”
La strada da seguire
Per costruire una digitalizzazione sicura e duratura, le imprese venete devono:
- Accelerare gli investimenti in cybersecurity
- Investire nella formazione del personale sulle minacce digitali
- Sviluppare competenze digitali specializzate
- Adottare un approccio integrato che combini tecnologia e educazione


