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Aversa

Orrore all’ospedale Molinette di Torino, due donne violentate da un uomo: “Non mi piaci, preferisco l’altra”

Pubblicato il 5 Dicembre 2024

Due episodi allucinanti di presunta violenza sessuale che si sarebbero consumati il 23 marzo del 2024 nel reparto di psichiatria universitaria dell’ospedale Molinette di Torino, un reparto dove sono ricoverati pazienti che soffrono principalmente di disturbi alimentari, quasi tutte donne. In questo reparto, per mancanza di posti, ci sarebbe finito anche un fotografo 36enne di origini irachene che, come riferito da La Stampa, era finito in ospedale dopo un mix di alcol e cannabis. Dopo una crisi psicotica era stato sistemato in un lettino nel corridoio e poi spostato dal pronto soccorso ai piani.

L’aggressione alle due donne in ospedale

L’uomo si sarebbe alzato dal suo lettino e, dopo essere entrato nella stanza di una donna di 36 anni anoressica, le avrebbe prima staccato il catetere, poi avrebbe allontanato il campanello per impedirle di chiamare gli infermieri e infine l’avrebbe violentata. La donna a fatica sarebbe riuscita a liberarsi del suo aggressore scappando nella stanza di fianco, dove c’erano altre due donne.

L’uomo l’avrebbe inseguita e, a quel punto, si sarebbe avventato contro una delle due pazienti nel tentativo di violentarla. L’altra sarebbe riuscita a chiamare i soccorsi e l’uomo avrebbe tentato di scappare, ma sarebbe stato bloccato durante la fuga. Il 36enne è stato denunciato, ma durante le indagini preliminari è stato dichiarato infermo di mente, quindi incapace di intendere e di volere, e per questo motivo potrebbe non essere processato.

Le polemiche sui ritardi dei soccorsi

Come riportato da La Stampa, la Procura avrebbe aperto un’inchiesta anche per indagare sui ritardi dei soccorsi e capire perché il reparto non era adeguatamente sorvegliato quella notte. Dalle Molinette non sarebbe arrivata ancora nessuna risposta, ma pesano le parole delle vittime che hanno denunciato la mancanza di una sorveglianza adeguata. L’uomo si è difeso sostenendo di aver sentito delle voci e di essere stato controllato dall’Intelligenza Artificiale.

La denuncia di una delle vittime: “Ha detto all’altra ‘tu non mi piaci’, poi si è avventato su di me”

La seconda donna aggredita a La Stampa ha detto che non è arrivato nessuno, benché avesse urlato con tutta la forza che aveva in gola. Ha detto che era passata da poco la mezzanotte e aveva chiesto i tranquillanti: “Meno male che si sono dimenticati di darmeli – ha osservato – altrimenti non sarei riuscita a difendermi. Quell’uomo è entrato come una furia”.

Ha poi aggiunto un dettaglio sull’aggressione: “Ha guardato lei – riferendosi all’altra donna che era in stanza – e le ha detto ‘non mi piaci così tanto’, così si è avventato su di me”. Ha detto che l’aggressore l’ha colpita con due calci e solo dopo diversi minuti è arrivato qualcuno, un medico, che ha inseguito l’aggressore riuscendo poi a bloccarlo.

Sono passati 8 mesi dall’aggressione, ma la donna ha rivelato che ancora oggi si sveglia di notte terrorizzata. “Continuo a vedere l’immagine della prima vittima con lo sguardo spento – ha detto – gracile e indifesa. Mi domando perché i soccorsi sono arrivati così tardi”.