Perché la maggior parte delle vittime apparteneva allo stesso nucleo familiare, così come si è scoperto dopo il ritrovamento della maggior parte dei corpi.
Cinque dei sei scialpinisti dei quali si erano perse le tracce sono stati ritrovati senza vita. Si cerca l’ultimo che manca all’appello e per il quale non vi è alcuna speranza di un esito diverso dal constatarne il decesso.
Lo ha annunciato la polizia cantonale del Vallese che sta continuando le ricerche del sesto disperso.
I sei scialpinisti svizzeri hanno tra i 21 e 58 anni, cinque di loro appartengono alla stessa famiglia del Vallese mentre un’altra persona, una donna, arriva dal canton Friburgo.
Secondo quanto riferito dal sito del quotidiano svizzero Le Nouvelliste, si tratta di tre fratelli tra cui un amministratore comunale, un loro zio, un loro cugino e l’amica di uno tre fratelli.
Diversi di loro erano alpinisti esperti e alcuni si stavano allenando per una gara di scialpinismo di rilevanza mondiale in programma ad aprile, la Patrouille des glaciers, il cui tracciato passa anche lungo l’itinerario Zermatt-Arolla che stavano percorrendo.
Il giovane non era rientrato dopo la sciata e in serata i suoi familiari, non vedendolo tornare, hanno lanciato l’allarme.
Sono subito scattate le ricerche e poco dopo le ore 21 il corpo ormai senza vita del 16enne è stato trovato sotto una valanga.
Si trattava della seconda vittima di valanghe negli ultimi giorni in Alto Adige.
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