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Amianto in Marina Militare, dopo 18 anni la sentenza: lo Stato risarcirà la famiglia di Rocco Gerardo Gatto

Sentenza definitiva a Roma: il Ministero della Difesa risarcirà con circa 950mila euro la famiglia di Rocco Gerardo Gatto, morto per esposizione all’amianto durante il servizio in Marina. L’ONA: «Serve sorveglianza sanitaria e bonifiche»

Pubblicato il 17 Ottobre 2025

È passata in giudicato la pronuncia della Seconda Sezione Civile del Tribunale di Roma: il Ministero della Difesa è condannato a risarcire moglie e figli di Rocco Gerardo Gatto per circa 950.000 euro, interessi e spese legali compresi. La sentenza riconosce che fu l’amianto, respirato durante il servizio nella Marina Militare, a causarne la morte.

La posizione dell’Osservatorio Nazionale Amianto

Per l’Osservatorio Nazionale Amianto, che ha assistito i familiari, si tratta di una vittoria dolorosa ma significativa. L’avvocato Ezio Bonanni, presidente ONA e difensore della famiglia, sottolinea che è l’ennesima conferma di un dramma silenzioso che ha colpito centinaia di militari e sollecita il Ministero ad attivare sorveglianza sanitaria per chi ha servito in passato e a completare le bonifiche dei siti contaminati: «La prevenzione mancata si paga con la vita delle persone».

La storia di Rocco Gerardo Gatto

Arruolato nel 1952, Gatto prestò servizio fino al 1958 come elettromeccanico e cannoniere, operando a bordo di unità navali e in ambienti fortemente contaminati da fibre di amianto. Nel 2006 ricevette la diagnosi di mesotelioma pleurico e morì l’anno successivo, a 72 anni, a Monterotondo (RM). La consulenza tecnica d’ufficio ha confermato l’esposizione prolungata e l’evidente nesso causale con la patologia. Il Tribunale ha stabilito che il Ministero della Difesa non adottò le necessarie misure di protezione, sebbene la pericolosità dell’amianto fosse già nota all’epoca.

Il riconoscimento del danno

Il giudice ha riconosciuto il danno da perdita del rapporto parentale: il risarcimento alla moglie e ai figli è rilevante e vale anzitutto come atto di giustizia e riconoscimento del dolore, oltre l’aspetto economico. L’importo complessivo, prossimo al milione di euro, restituisce dignità a una famiglia che per anni ha atteso verità e tutela.

Un caso simbolo

Questa nuova condanna si aggiunge a numerose decisioni ottenute dall’ONA, che continua a chiedere bonifiche, controlli sanitari e giustizia per le vittime dell’amianto nelle Forze Armate. Per assistenza legale e medica gratuita: numero verde 800 034 294 e www.osservatorioamianto.it.

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