Pubblicato il 6 Luglio 2024
Questa sera su Rai 2 è in programma alle 21:20 il film “Amnesia Fatale”, il cui titolo originale è “Fatal Memory – Deadly Infidelity”, uscito nel 2022 e diretto da Gigi Gaston. La pellicola, che dura 85 minuti, mixa il genere thriller con il genere drammatico dando vita ad un susseguirsi di eventi a sorpresa che tengono col fiato sospeso lo spettatore con continui colpi di scena.
Amnesia Fatale, la trama
Protagonista del film è Kate Watson che interpreta Grace, una donna che si risveglia dal coma dopo un brutto incidente e che non ricorda più nulla della sua vita. Al suo fianco c’è Paul, suo marito, interpretato da Houston Rhines, che la aiuta nel tentativo di ricostruire la sua vita. Con loro c’è anche Taylor, la figlia adolescente di Grace impersonata da Emary Simon, che cerca di riavvicinarsi ad una madre che sembra non riconoscere più.
E poi c’è la sorella di Grace, Lisa, interpretata da Anna Marie Dobbins che le racconta aneddoti e storie del passato per aiutarla a recuperare la memoria. Grace faticosamente sta cercando di riabituarsi ad una vita di cui non riconosce più nulla, ma nel frattempo compare un uomo, Kyle (Jacob Taylor), che le rivela di essere il suo amante.
Una rivelazione che sconvolge Grace, che dubita di Kyle ma anche della sua famiglia. Nel frattempo qualche ricordo comincia ad emergere e Grace pian piano riesce a mettere insieme i pezzi sparpagliati del puzzle della sua vita. Alla fine Grace farà una scoperta sconvolgente, scoprendo che dietro al suo incidente c’era una persona molto vicina a lei.
Qual è il significato del film?
Il film nasconde diversi messaggi e significati, come ad esempio la necessità di prendere piena consapevolezza innanzitutto della propria identità. Bisogna prima conoscersi e fidarsi pienamente di se stessi per capire quali sono le persone sulle quali si può contare e quali invece sono quelle da allontanare dalla propria vita.
Questo thriller psicologico accende i riflettori su un altro problema, cioè la tendenza ad accettare un racconto confortevole ma falso, piuttosto che uno scomodo ma veritiero, soprattutto quando siamo nell’ambito familiare. In tale ottica Grace diventa il simbolo della resilienza e della ricerca della verità a tutti i costi.

