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Antonio Cabrini: “Quelle lettere resteranno chiuse, il passato va rispettato”

Pubblicato il 15 Agosto 2025

Il mito del “Fidanzato d’Italia”

C’è stato un periodo in cui Antonio Cabrini era considerato il “Fidanzato d’Italia”, ricevendo migliaia di lettere dalle sue ammiratrici. Oggi, quegli scritti esistono ancora, conservati in sacchi che nessuno aprirà mai.

Antonio Cabrini è stato uno dei più grandi terzini sinistri del calcio italiano, vincitore di tutti i trofei con la Juventus e campione del mondo con l’Italia nel 1982 in Spagna. Fu celebre non solo per le sue capacità in campo, ma anche per il fascino che esercitava fuori: soprannominato “Bell’Antonio”, attirava l’attenzione di moltissime fan. Prima dell’era digitale, dichiarare il proprio amore significava prendere carta e penna: centinaia di lettere scritte a mano che Cabrini confessa di non aver mai letto.

I sacchi di lettere che non aprirà mai

“Ho ancora sacchi pieni di lettere delle mie fan, alcune di oltre quarant’anni fa. Non le aprirò mai, le tengo in cascina da mia madre. Sono cose del passato e non è giusto rivangarle”, racconta Cabrini, oggi 67enne. “Ero più sorpreso che lusingato da tanta attenzione. Ma dopo un Mondiale vinto, le figurine Panini, le TV… ci stava”.

La vita privata: famiglia e nuovi amori

A 26 anni Cabrini sposò Consuelo Benzi, con cui ha avuto due figli, Martina ed Eduardo. La coppia si è separata nel 1999, ma i rapporti sono rimasti cordiali. Dall’inizio degli anni 2000, vive con Marta Sannito, manager nel mondo della moda: “Un colpo di fulmine che ha portato a una relazione solida e duratura. Il tempo passa, ma ci si mantiene in contatto con i compagni del ’82. Nella vita ci sono cambiamenti e bisogna accettarli”.

Il calcio di ieri e di oggi

Il tempo esiste e cerco di godermelo – spiega Cabrini – faccio cose che da giovane non potevo, come viaggiare o godermi le estati in spiaggia. Quando giocavo, l’estate finiva presto per il ritiro. Mi mancano gli amici e il calcio con il contatto umano. Alla Juve ci si allenava vicino allo stadio, con i tifosi a pochi passi. Adesso tra giocatori e tifosi c’è distanza, ma era un altro mondo”.

Nuove passioni: il padel con Prandelli

Oggi Cabrini gestisce insieme a Cesare Prandelli quattro campi di padel a Cremona: “È un’attività fisica che diverte ex calciatori, competitivi e desiderosi di dare battaglia. È un modo per restare in forma e continuare a divertirsi”. nella foto d’apertura: Cabrini riceve il Premio Internazionale Fair Play Menarini

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