Pubblicato il 4 Giugno 2025
Ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP
Il 31 maggio 2025, su incarico della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di P. A., 47 anni, residente a Catania. Il provvedimento è stato emesso il 30 maggio 2025 dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale etneo.
Le accuse: maltrattamenti e lesioni aggravate
Secondo quanto emerso nella fase preliminare delle indagini – nella quale si mantiene la presunzione di innocenza dell’indagato – l’uomo è ritenuto gravemente indiziato di aver commesso maltrattamenti in ambito familiare, aggravati dal fatto di essere stati perpetrati in presenza e a danno di minori, oltre che di lesioni personali aggravate.
Un contesto familiare segnato da anni di violenze
Le indagini hanno fatto luce su un contesto domestico particolarmente grave, in cui, per diversi anni, l’uomo avrebbe messo in atto condotte vessatorie nei confronti della moglie convivente e dei figli minorenni.
Il primo episodio documentato risale al 26 settembre 2024, quando la vittima si presentò con un braccio tumefatto, riferendo inizialmente di aver subito violenza dal marito, salvo poi ritirare l’accusa, definendola un episodio isolato.
Ammonimenti e nuovi episodi di violenza
Successivamente, il 7 novembre 2024, il Questore di Catania emise un provvedimento di ammonimento nei confronti dell’uomo, intimandogli di cessare ogni forma di maltrattamento.
Tuttavia, un nuovo grave episodio si è verificato il 17 marzo 2025, quando l’uomo avrebbe aggredito nuovamente la moglie, colpendola con un bastone in legno. La donna, trasportata in ospedale, ricevette una diagnosi di trauma alla spalla e un ematoma, con una prognosi di 10 giorni.
La testimonianza decisiva del figlio
A confermare il quadro accusatorio è stata la dettagliata e coerente testimonianza di uno dei figli della coppia, un ragazzo di 17 anni, raccolta in audizione protetta su disposizione della Procura e condotta dalla Sezione Investigativa specializzata in reati contro minori.
Il giovane ha descritto numerosi episodi di violenza fisica e psicologica, che avrebbero coinvolto tutti i componenti della famiglia. A seguito delle indagini, i quattro figli sono stati affidati a una casa-famiglia, venendo temporaneamente sottratti alla responsabilità di entrambi i genitori.
Misura cautelare massima e traduzione in carcere
Al termine dell’attività investigativa, il Sostituto Procuratore titolare dell’inchiesta ha ritenuto sussistenti gli estremi per richiedere la misura cautelare più severa, condividendo le risultanze raccolte.
L’indagato è stato rintracciato nella sua abitazione a Vaccarizzo e, dopo le formalità di rito, è stato trasferito presso il carcere di piazza Lanza, dove si trova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

