Pubblicato il 14 Maggio 2025
Materiale pedopornografico trovato sul cellulare e sui social del sacerdote
Un nuovo caso scuote la diocesi di Brescia, già colpita da recenti scandali. Don Jordan Coraglia, parroco di Castelcovati, è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico.
Secondo quanto emerso dalle indagini, foto compromettenti di minori sarebbero state rinvenute sul cellulare del sacerdote e su alcuni suoi profili social, oltre che su canali Telegram riconducibili a lui. La scoperta è avvenuta a seguito di una perquisizione effettuata dopo un’indagine informatica condotta dalla polizia postale.
La diocesi di Brescia ha già provveduto a sospendere don Coraglia dalle sue funzioni.
Chi è don Jordan Coraglia
Originario di Quinzano d’Oglio, classe 1974, don Jordan Coraglia era alla guida dell’unità pastorale Santa Maria delle Nuvole dal 2022, un’area che comprende le parrocchie di Castelcovati, Cizzago e Comezzano.
Ordinato sacerdote nel 2005, ha iniziato il suo ministero come viceparroco a Sale di Gussago, per poi proseguire a Urago Mella, Santa Giovanna Antida e Divin Redentore, tutte parrocchie della città di Brescia.
Oltre al ruolo ecclesiastico, era noto per aver fatto parte della nazionale italiana di calcetto a cinque per sacerdoti, partecipando a numerosi campionati europei e indossando anche la fascia da capitano.
Un altro caso recente: don Ciro Panigada
La notizia dell’arresto di don Coraglia segue di pochi mesi un’altra vicenda analoga. Don Ciro Panigada, parroco di San Paolo nella Bassa bresciana, è finito agli arresti domiciliari lo scorso 16 aprile con l’accusa di violenza sessuale aggravata su minori.
Secondo quanto riportato, le vittime dei presunti abusi sarebbero almeno sei, tutti ragazzini tra i 10 e i 12 anni. Il sacerdote, 48 anni, era stato sospeso dalle sue funzioni poco prima dell’arresto.
Una diocesi sotto pressione
Con due casi così gravi nel giro di pochi mesi, la diocesi di Brescia si trova ad affrontare una crisi senza precedenti, con l’opinione pubblica e la comunità ecclesiastica profondamente scosse dalle accuse rivolte ai due parroci.