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Fonte immagine: Ansa Sicilia

Ars, stop ai fondi per le scuole private: bocciata la norma tra franchi tiratori e opposizioni

Pubblicato il 17 Dicembre 2025

Secondo scivolone del governo regionale, Turano durissimo: “Basito, così si mettono a rischio le sezioni primavera”

PALERMO, 16 dicembre. Nuovo colpo per il governo regionale all’Assemblea siciliana. Per la seconda volta, grazie al voto segreto e al sostegno dei franchi tiratori della maggioranza alle opposizioni, l’esecutivo va sotto in Aula. Questa volta a farne le spese è stato un emendamento al disegno di legge di bilancio.

L’emendamento bocciato: 1,3 milioni destinati alle paritarie

A essere respinta è stata la proposta dell’assessore regionale Mimmo Turano, che prevedeva uno stanziamento di 1 milione e 300 mila euro a favore delle scuole private. La norma è stata bocciata con 33 voti contrari e 22 favorevoli, sancendo un nuovo stop all’azione del governo.

La rabbia di Turano: “Decisione incomprensibile”

L’assessore non nasconde lo sconcerto: “Resto basito per la richiesta di voto segreto avanzata dal M5S”, afferma, sottolineando che le risorse erano destinate a finanziare le sezioni primavera, servizi socio-educativi fondamentali per i bambini dai 24 ai 36 mesi.

Secondo Turano, queste sezioni svolgono un ruolo chiave di collegamento tra asilo nido e scuola dell’infanzia, garantendo la continuità del percorso educativo 0-6 anni. Ogni sezione, ricorda, può accogliere fino a 20 bambini.

I numeri in Sicilia e l’allarme sui servizi

L’assessore snocciola i dati: in Sicilia sono attive 265 sezioni primavera, di cui 245 gestite da scuole paritarie private e solo 20 da istituti statali.
“Con questo voto – attacca Turano – il Parlamento regionale si assume la responsabilità di mettere a rischio un servizio essenziale”, regolato a livello nazionale da intese tra Stato, Regioni e Anci.

M5S all’attacco: “Priorità alle scuole pubbliche”

Di segno opposto la posizione del Movimento 5 Stelle. Il capogruppo Antonio De Luca definisce la norma “inaccettabile”, soprattutto in una fase in cui le scuole pubbliche sono prive delle risorse minime.

“È il segnale di un indirizzo politico assurdo del governo”, afferma De Luca, avvertendo che, se questa sarà la linea dell’esecutivo, la finanziaria rischia di trasformarsi in un vero e proprio Vietnam politico. Le prime sconfitte, aggiunge, dovrebbero suonare come un campanello d’allarme per il presidente Schifani e la sua giunta.

Pd: “Maggioranza fragile e in confusione”

Critico anche il Partito Democratico. Il vicepresidente del gruppo all’Ars, Mario Giambona, parla di un segnale politico chiarissimo: “Prima ancora di entrare nel vivo della manovra finanziaria, il governo è già andato sotto due volte. È la prova di una maggioranza fragile, confusa e incapace di tenere l’Aula”.

La partita sulla finanziaria, insomma, è appena iniziata, ma il clima all’Ars appare già incandescente.

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