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Newly appointed Italian Prime Minister Matteo Renzi gestures during a debate for a confidence vote at the Italian Senate on February 24, 2014 in Rome.Matteo Renzi was to unveil details of his ambitious government programme on Monday as he faced a confidence vote in parliament in a key test of his power to unite warring factions and secure a solid majority. The new premier is expected to present plans for rapidly overhauling the tax system, job market and public administration in his speech to the Senate, which will put his newly-formed cabinet to a confidence vote. AFP PHOTO / ANDREAS SOLARO (Photo credit should read ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

Assolta in appello Laura Bovoli, madre di Matteo Renzi: nessuna bancarotta

Pubblicato il 21 Luglio 2025

Il tribunale conferma l’assoluzione anche in secondo grado

Laura Bovoli, madre dell’ex premier Matteo Renzi, è stata assolta anche in appello nel processo di Torino per concorso in bancarotta documentale. La vicenda risale al fallimento della società Direkta nel 2014, con sede in provincia di Cuneo. Bovoli era già stata assolta nel 2021, mentre altri tre imputati vennero condannati e due prosciolti.

Le accuse e la difesa

Secondo l’accusa, la società Eventi6, di cui Bovoli era amministratrice, avrebbe emesso note di credito fittizie per evitare il fallimento di Direkta, che distribuiva depliant pubblicitari in Piemonte per conto di Eventi6. Tuttavia, i giudici hanno confermato l’assenza di responsabilità penale da parte della madre di Renzi.

Il commento di Matteo Renzi

Dopo la sentenza, Matteo Renzi ha commentato con parole amare ma decise:

“Mia mamma di nuovo assolta. Ennesimo processo, ennesima assoluzione.”
Il leader di Italia Viva ha criticato il clima mediatico attorno alla vicenda:
“Mi domando se tutto questo dolore fosse necessario”, sottolineando l’impatto che le inchieste hanno avuto anche sul suo percorso politico.

Il messaggio finale

Renzi ha voluto ringraziare chi ha sostenuto la famiglia durante questi anni:

“Grazie a chi non ha mai dubitato, a chi non si è vergognato di starci vicino. L’ennesima assoluzione dimostra chi deve davvero vergognarsi.”

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