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Asti, sgominato giro di prostituzione gestito con telecamere nascoste

Pubblicato il 12 Settembre 2025

L’arresto e i sequestri

La squadra mobile di Asti ha arrestato una cittadina cinese con l’accusa di sfruttamento della prostituzione. La donna, ora in custodia cautelare in carcere, faceva prostituire altre connazionali irregolari, incassando i guadagni e controllandole a distanza tramite microcamere.

Durante le perquisizioni, gli agenti hanno messo sotto sequestro due appartamenti usati per gli incontri, un impianto di videosorveglianza occulto e oltre 50mila euro in contanti.

Gli inquirenti hanno inoltre accertato che la donna aveva ottenuto un permesso di soggiorno falsificando il proprio indirizzo di residenza, con la complicità di un italiano ora denunciato.

Le indagini

L’inchiesta, durata diversi mesi, ha permesso di ricostruire l’intero sistema: annunci su giornali locali indirizzavano i clienti verso le due abitazioni adibite agli appuntamenti. Un terzo indirizzo, invece, era stato usato solo per ottenere documenti falsi.

L’operazione è frutto del lavoro congiunto tra squadra mobile e ufficio immigrazione di Asti. Al termine delle indagini sono state disposte anche quattro espulsioni: tre donne e un uomo, tutti cittadini cinesi senza permesso di soggiorno, identificati durante i controlli.

Il controllo da remoto

All’interno degli appartamenti, i poliziotti hanno rinvenuto un sofisticato sistema di telecamere nascoste. Alcune erano posizionate nell’androne, altre mimetizzate negli arredi e vicino agli stipiti delle porte, consentendo alla donna di monitorare in tempo reale ciò che accadeva nelle stanze.

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