Pubblicato il 7 Settembre 2025
La premier Svyrydenko: “Danneggiati tetto e piani superiori”
Il palazzo del Consiglio dei ministri a Kiev, sede del governo ucraino, è stato gravemente danneggiato, all’alba di oggi, 7 settembre, in seguito a un attacco russo. A confermarlo è stata la premier Yulia Svyrydenko, che ha annunciato su Telegram: “Il tetto e i piani superiori sono stati colpiti. I soccorritori sono al lavoro per domare le fiamme”.
Per la prima volta dall’inizio della guerra, la sede del governo ucraino è stata direttamente danneggiata. Le immagini diffuse mostrano le fiamme che si alzavano dall’edificio situato a pochi passi dalla presidenza e dal parlamento.
L’appello della premier: “Servono sanzioni più dure e nuove armi”
La premier ha lanciato un appello alla comunità internazionale, sottolineando che “il mondo deve rispondere non solo con parole, ma con azioni concrete”, chiedendo in particolare un inasprimento delle sanzioni contro petrolio e gas russi, oltre a un aumento della fornitura di armi.
L’attacco più massiccio dall’inizio della guerra
Secondo l’aeronautica ucraina, la Russia ha lanciato almeno 805 droni e 13 missili tra sabato sera e domenica mattina: si tratta del più grande attacco aereo dall’inizio del conflitto.
Le difese ucraine hanno intercettato e neutralizzato 747 droni e 4 missili, ma la potenza dell’offensiva ha comunque causato gravi danni e vittime civili.
Vittime e danni in diverse regioni
Gli attacchi hanno provocato almeno quattro morti e decine di feriti. A Kiev, due persone sono decedute e altre 18 sono rimaste ferite; tre edifici sono andati a fuoco.
- Dnipropetrovsk: un uomo di 54 anni è rimasto ucciso e diversi altri sono stati feriti.
- Sumy: un attacco ha provocato un morto e vari feriti, tra cui un bambino di 9 anni.
- Zaporizhzhia: almeno 15 persone ferite, quattro delle quali ricoverate in ospedale.
Il Servizio di emergenza statale ucraino ha pubblicato immagini dei vigili del fuoco impegnati tra le macerie e gli edifici residenziali distrutti.
Il Cremlino: “Dialogo ancora difficile”
Sul fronte diplomatico, mentre i tentativi di mediazione internazionale restano bloccati, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha dichiarato da Vladivostok che un futuro dialogo sull’Ucraina appare ancora “molto complicato”.

