Pubblicato il 17 Dicembre 2025
Il futuro resta elettrico, ma con più flessibilità
L’obiettivo di lungo periodo non cambia: la mobilità europea dovrà diventare a zero emissioni. Tuttavia, il divieto totale dei motori a combustione dal 2035 non sarà più assoluto. Con una svolta significativa, l’Unione europea ha deciso di ammorbidire lo stop a benzina e diesel, introducendo criteri più flessibili per l’industria automobilistica.
Dal 2035, le case automobilistiche dovranno garantire una riduzione del 90% delle emissioni di CO₂ allo scarico, mentre il restante 10% potrà essere compensato attraverso meccanismi alternativi, come l’utilizzo di acciaio verde prodotto nell’Ue, biocarburanti ed e-fuel, soluzioni sostenute in particolare da Italia e Germania.
Il pacchetto automotive e la retromarcia di Bruxelles
La proposta presentata dalla Commissione europea il 16 dicembre, all’interno del nuovo pacchetto automotive, rappresenta un cambio di rotta rispetto al piano iniziale che prevedeva lo stop totale alla vendita di nuove auto a benzina e diesel dal 2035.
In concreto, ciò significa che veicoli ibridi plug-in, mild hybrid, modelli con range extender e persino motori a combustione potranno continuare ad avere spazio sul mercato anche dopo quella data, purché rientrino nei nuovi parametri emissivi.
Super crediti e incentivi per le mini elettriche
Tra le principali novità figura l’introduzione di un meccanismo di “super credito” valido fino al 2034, che consentirà ai costruttori di valorizzare maggiormente il contributo delle minicar elettriche nel calcolo complessivo delle emissioni del proprio parco veicoli.
L’obiettivo è spingere la produzione di auto elettriche piccole e a basso costo, favorendo la diffusione di modelli accessibili. A questo scopo, la Commissione ha previsto una nuova sottocategoria normativa dedicata ai veicoli elettrici lunghi fino a 4,2 metri.
Auto e furgoni: più margine sui target 2030
Il pacchetto include anche misure di semplificazione delle regole già in vigore. Per il traguardo del 2030 relativo ad auto e furgoni, viene introdotta una maggiore flessibilità tramite il meccanismo di banking & borrowing per il periodo 2030-2032, che permette di compensare sforamenti temporanei senza sanzioni immediate.
Per i furgoni, segmento in cui l’elettrificazione procede più lentamente, l’obiettivo di riduzione delle emissioni di CO₂ viene abbassato dal 50% al 40% entro il 2030. Prevista anche una maggiore elasticità sugli standard emissivi dei veicoli pesanti.
Stop ai motori termici attenuato, non cancellato
Il cuore della riforma resta la revisione del regolamento sugli standard di CO₂. Il taglio delle emissioni non dovrà più essere del 100%, ma del 90%, lasciando spazio a soluzioni alternative per raggiungere la neutr

