Pubblicato il 12 Novembre 2024
Dieci arresti della guardia di finanza di Bari per i reati di associazione a delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e turbata libertà degli incanti.
L’inchiesta riguarda alcune tangenti per appalti nella sanità, tra gli arrestati ci sono imprenditori e dirigenti Asl. In corso anche numerose perquisizioni.
Le misure cautelari sono state emesse dal gip di Bari Giuseppe Ronzino, su richiesta dalla Procura.
Sei indagati sono finiti in carcere, quattro ai domiciliari.
I sei finiti in carcere sono accusati di aver costituito e preso parte ad un’associazione per delinquere per compiere un indeterminato numero di reati contro la pubblica amministrazione asservendo l’esercizio delle funzioni pubbliche (ricoperte da tre indagati dipendenti della Asl di Bari) al soddisfacimento degli interessi economici delle aziende rappresentate dagli imprenditori che avrebbero partecipato al sodalizio criminale.
In questo modo avrebbero turbato la regolarità di diverse procedure di appalto della Asl con atti contrari ai doveri d’ufficio, aggiudicando le gare agli imprenditori a loro vicini, approvando e accelerando le procedure di liquidazione degli stati di avanzamento dei lavori e accogliendo le perizie di variante. In cambio della loro complicità alcuni degli indagati arrestati avrebbero ricevuto danaro contante a più riprese.
Tra le sei persone finite in carcere vi sono due dirigenti e una funzionaria della Asl Bari, gli altri tre sono imprenditori, così come le quattro persone poste ai domiciliari.
Diciassette complessivamente gli indagati.
Secondo gli investigatori, l’indagine avrebbe rivelato un “sistema diffuso di corruzione all’interno della Asl barese, da cui si rileverebbe un quadro inquietante di collusione e mercificazioni seriali della funzione pubblica”.
Gli imprenditori coinvolti, in cambio degli appalti (tra cui quello del gabbione dell’ospedale San Paolo di Bari, il reparto dei detenuti ricoverati, e della Casa della Salute del Comune di Giovinazzo), avrebbero pagato tangenti in denaro, borse di lusso e ristrutturazioni delle case.
Nel corso delle perquisizioni avvenute oggi sono stati sequestrati contanti per 250mila euro ai pubblici ufficiali e 70mila agli imprenditori coinvolti, oltre che 17 borse di alto valore.

