Pubblicato il 5 Giugno 2025
Attesa per un nuovo taglio dei tassi di 25 punti base
Oggi, giovedì 5 giugno, la Banca Centrale Europea si prepara a varare un nuovo taglio dei tassi d’interesse, molto probabilmente di 25 punti base. La decisione appare quasi certa, con un ampio consenso tra gli economisti, ma potrebbe aprire tensioni all’interno del consiglio direttivo della BCE. Le divergenze riguardano soprattutto le prospettive di inflazione, rese sempre più incerte anche a causa delle politiche protezionistiche statunitensi.
Economisti unanimi sul taglio, ma le prossime mosse dividono
Secondo un sondaggio Bloomberg, tutti gli esperti interpellati si aspettano un taglio già oggi. Tuttavia, per il futuro, i pareri divergono: il 64,7% degli analisti prevede una pausa a luglio, mentre il 76,5% stima un nuovo taglio a settembre. Oltre giugno, però, il dibattito interno alla BCE potrebbe intensificarsi: da un lato, c’è chi sostiene che sia il momento di fermare gli stimoli, anche considerando l’aumento della spesa pubblica in Europa (soprattutto in Germania); dall’altro, chi spinge per proseguire con una politica espansiva per sostenere la crescita.
Mutui: cosa cambia per le rate
Il possibile taglio dei tassi avrà un impatto diretto sui mutui a tasso variabile. Secondo le analisi di Facile.it e Mutui.it, un mutuo standard vedrebbe la rata mensile scendere di circa 17 euro, passando da 618 a 601 euro.
E non finisce qui: i futures sull’Euribor a 3 mesi (indice di riferimento per i mutui variabili) indicano un ulteriore calo nei prossimi mesi, con la rata che potrebbe toccare i 597 euro entro fine anno e restare stabile fino al 2026.
Fisso o variabile: quale conviene davvero oggi?
Attualmente, alcune offerte a tasso variabile risultano più convenienti rispetto a quelle a tasso fisso. I migliori mutui variabili partono da un TAN del 2,53%, con una rata di circa 567 euro, mentre i migliori fissi si attestano su un TAN del 2,66%, con una rata di 575 euro.
Tuttavia, la maggior parte delle proposte resta orientata sul fisso, con le banche che cercano di ridurre la distanza tra le due soluzioni, arrivata rispettivamente a 30 e 65 punti base di spread.
Scelte personali e consulenza: le variabili da non trascurare
Gli esperti ricordano che non esiste una scelta univocamente corretta: tutto dipende dal profilo del mutuatario, dal tipo di immobile, dalla propensione al rischio e da altri fattori personali. In una fase così delicata, affidarsi a un consulente qualificato può fare la differenza, permettendo di individuare la soluzione più adatta.
Scegliere oggi un tasso variabile può offrire un risparmio iniziale, ma comporta il rischio di variazioni future che potrebbero incidere sul bilancio familiare. Al contrario, il tasso fisso garantisce maggiore stabilità, pur a fronte di un esborso mensile leggermente superiore.

