Orrore in Birmania, elicottero del regime attacca una scuola: molti bambini uccisi

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Benché gli occhi del mondo siano puntati sulla guerra russo-ucraina, sparsi per il globo ci sono tanti altri conflitti dove si consumano atrocità simili a quelle raccontate in Ucraina, dove sono stati scoperti campi di tortura russi.

Una delle zone più calde del momento è la Birmania, dove gli elicotteri della giunta militare hanno attaccato una scuola nel centro-nord del paese, uccidendo almeno 13 persone delle quali 7 bambini.

Birmania nel caos dopo la presa di potere dei militari: le dinamiche dell’attacco

Il tragico attacco, come riporta il Guardian online, è stato raccontato dall’amministratrice della scuola Mar Mar che ha provato a portare i bambini in un nascondiglio, quando venerdì scorso è arrivata una pioggia di proiettili dall’alto.

Due elicotteri governativi Mi-35 si sono alzati a nord del villaggio di Let Yet Kone a Tabayin, a circa 110 chilometri a nord-ovest di Mandalay, e hanno iniziato a sparare con mitragliatrici e armi pesanti contro la scuola.

Nel plesso scolastico c’erano circa 240 studenti dell’asilo e delle elementari e la struttura si trova in un complesso del monastero buddista del villaggio. Non è la prima volta che si registrano azioni violente contro le scuole anzi, da quando i militari hanno rovesciato il governo eletto di Aung San Suu Kyi nello scorso febbraio, le Nazioni Unite hanno documentato ben 260 attacchi a scuole e personale educativo.

Quest’ultimo attacco è quello che ha fatto registrare il bilancio più pesante, ma la giunta militare sostiene che l’obiettivo erano i ribelli che si nascondevano nella zona.

La denuncia dell’amministratrice della scuola: “Una pioggia di proiettili su di noi”

L’amministratrice della scuola ha ancora negli occhi l’orrore vissuto in quei momenti drammatici: “Gli alunni non hanno fatto nulla di male – racconta ancora scioccata – non avrei mai pensato che sarebbero stati colpiti dalle mitragliatrici”.

Racconta poi che, durante la fuga nelle aule, ha visto una maestra e un bimbo di 7 anni colpiti al collo e alla testa: “Hanno continuato a sparare dall’alto per un’ora intera, non si sono fermati nemmeno per un minuto”.

La donna racconta che dopo l’attacco aereo le barbarie non si sono fermate, infatti sono entrati circa 80 soldati nel complesso del monastero che, dopo aver ordinato a tutti di uscire, hanno sparato all’impazzata contro le aule.

Mar Mar ha descritto uno scenario apocalittico: davanti a lei almeno 30 alunni con ferite alla schiena, alle cosce, sul viso e su altre parti del corpo e alcuni di loro avevano addirittura perso gli arti.

Secondo quanto riferisce il Guardian i soldati avrebbero catturato oltre 20 persone, tra le quali 9 bambini feriti e 3 insegnanti. Tra i catturati ci sono 2 persone accusate di essere membri della Forza di Difesa Popolare antigovernativa.

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Redazione Nazionale

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