Pochi giorni fa Christian Vieri aveva annunciato la fine della Bobo tv creata insieme ad Antonio Cassano, Nicola Ventola e Lele Adani, una notizia che aveva fatto molto rumore facendo disperare i fan, e sostituita con il nuovo format “Bobo Vieri Talk Show with Special Guest”.
I nuovi ospiti sono youtuber e creator, una scelta che ha fatto storcere il naso a molti follower nostalgici che hanno criticato aspramente la scelta di Vieri con frasi del tipo “Che delusione!”, “Ma chi sono questi” o “Come rovinare una perla in una settimana”.
Vieri non ha gradito queste critiche e ha risposto a tono replicando: “Basta, se non vi va andate via, ciao. Avete criticato tutti per due anni, ma che c***o dite”.
Nella puntata di ieri c’è stato un fuori programma non previsto da Vieri: l’irruzione della “iena” Sebastian Gazzarini che, tra i presenti un po’ interdetti, si è accomodato iniziando a parlare con l’ex attaccante.
Il suo obiettivo era chiaro: convincere Vieri a firmare un divorzio veloce da Adani, Cassano e Ventola. Si è trattata chiaramente di una trovata goliardica e la iena ha fornito 4 opzioni a Vieri da indicare come motivo della separazione: 1) Ventola è sempre ubriaco; 2) È più forte Ronaldo di Messi; 3) Come dice Corona per questioni economiche e di potere; 4) Un riferimento non chiaro ad Adani.
L’ex attaccante, pur apparendo leggermente infastidito, è stato allo scherzo per poi replicare: “Senza il mio avvocato non firmo niente”. Poi, su insistenza della iena, si è fatto serio e ha chiuso il dibattito con una “regola” del mondo del calcio: “Quello che succede nello spogliatoio, resta nello spogliatoio”.
Nel frattempo ieri sera Antonio Cassano ha ricevuto il Tapiro d’oro da Valerio Staffelli e ha spiegato quali sono stati i motivi che hanno portato al suo allontanamento e a quelli di Adani e Ventola: “I soldi non c’entrano niente. La Bobo Tv è un progetto che abbiamo creato assieme con condivisione e amicizia. Quando la condivisione viene meno, allora ognuno va per la sua strada”.
Si è detto che Vieri fosse troppo accentratore e che prendesse le decisioni per tutti, tesi in parte confermata da Cassano: “Noi tre avevamo un’idea, volevamo andare avanti come sempre. Ma per farlo serve che si decida in quattro: non deve decidere uno solo e non si deve decidere in cinque”.
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