Si dissocia e “ripudia qualunque forma di relativismo giuridico, non ammette scriminanti estranee alla nostra legge ed è sempre stata fermissima nel perseguire la violenza, morale e materiale, di chiunque, a prescindere da qualsiasi riferimento culturale, nei confronti delle donne”.
Lo scrive in una nota il procuratore Francesco Prete, svuotando di alcun valore le motivazioni scritte dal pm nella richiesta di assoluzione, cioè che “I contegni di compressione delle libertà morali e materiali (…) sono il frutto dell’impianto culturale e non della sua coscienza”.
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