Pubblicato il 14 Settembre 2023
Nuovo blitz interforze questa mattina all’alba a Caivano con l’impiego di oltre 400 operatori delle diverse forze dell’ordine, tra polizia, carabinieri e guardia di finanza che stanno intervenendo all’interno del Parco Verde.
Al lavoro anche i reparti specializzati. L’intera attività è controllata dall’alto da un elicottero della polizia e uno delle Fiamme Gialle.
“Secondo me i topi si sentono stanati, dopo aver ballato per anni e anni senza il gatto. La camorra ha capito che qualcosa di serio e di importante sta avvenendo”, aveva dichiarato Don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano, reagendo agli spari all’impazzata di tre giorni fa, considerati una sfida dei clan alla pressione dello Stato e all’attenzione delle istituzioni, dopo la visita e gli impegni della premier Meloni. “Stanotte è accaduto qualcosa di orribile, ma non ci arrendiamo e non abbiamo paura. Ci sono qui tanti poliziotti e carabinieri, e ci siamo anche noi”, aveva anche sottolineato.
Nell’operazione le forze dell’ordine hanno sequestrato cocaina e hashish, armi e relativo munizionamento, denaro contante nonché impianti di videosorveglianza con telecamere poste a vigilanza di locali ed aree esterne.
Sono stati effettuati controlli sul rispetto del Codice della Strada e delle condizioni di salubrità ambientale ed igienico-sanitaria dei vari immobili.
Ma è stato anche avviato un censimento dei circa 700 appartamenti del Parco Verde per la verifica dei titoli autorizzativi.
In particolare, sono state identificate 79 persone, controllati 149 veicoli, di cui 12 sequestrati, sanzionato amministrativamente il titolare di un bar per mancata esposizione della tabella orari e contestate 46 violazioni del Codice della Strada.
Rafforzata la scorta a don Patriciello: “La paura compagna di viaggio”
“Non ho ricevuto ulteriori minacce”, dice don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano, in merito alla notizia del rafforzamento della sua scorta, che gli era stata assegnata lo scorso anno quando dinanzi alla sua chiesa venne fatto esplodere un ordigno. Il parroco prosegue le programmate attività pastorali in parrocchia. Ieri sera ha presieduto un incontro di preghiera, oggi sta guidando un pellegrinaggio in un santuario. Sul nuovo blitz di questa mattina a Caivano: “Io sono sempre contento quando lo Stato c’è. In qualsiasi forma. Oggi serve questo: bene così”.
“Sarei un buffone se dicessi di non avere paura, penso che la paura sia una buona compagna di viaggio, mi dà la grazia di essere più prudente, poi sarà quello che Dio vorrà, ma dobbiamo essere prudenti. Spero che Parco Verde possa tornare alla normalità: siamo cittadini italiani, europei e lo sono i nostri ragazzi”, ha detto don Patriciello a Storie Italiane con Eleonora Daniele su Rai1. “Vogliamo essere normali e crediamo che lo Stato abbia la possibilità e la capacità di farci vivere in questo modo. Quando lo Stato vuole, e lo vediamo adesso che qualcosa sta accadendo, tutti quanti, governo, opposizione, cittadini, politica locale, dobbiamo essere uniti. Zone franche non devono essercene più né a Caivano né altrove. Noi ci crediamo fermamente”, ha detto il prete.
La preghiera dei fedeli: “Mai più piazze di spaccio e stese”
“Mai più piazze di spaccio, mai più stese, siamo stanchi”. È quanto hanno chiesto con una preghiera i fedeli della parrocchia di San Paolo Apostolo al Parco Verde di Caivano che nella serata di ieri si sono ritrovati in chiesa per un incontro di preghiera presieduto dal parroco, don Maurizio Patriciello. “Libera, Signore, la nostra comunità dai flagelli della violenza, della droga”, hanno aggiunto i fedeli che si sono ritrovati numerosi in chiesa per la recita del Rosario.
I fedeli hanno sostenuto che è “giunto il momento del riscatto” auspicando che le piazze di spaccio siano trasformate in “centri culturali dove i ragazzi si incontrano per discutere del loro futuro” e “se tutti ci impegniamo qualcosa accadrà”. I fedeli hanno voluto ringraziare anche il parroco per il suo impegno.
DECRETO CAIVANO
Più facile il carcere per gli under 18, Daspo urbano per i 14enni. Un commissario contro il degrado, Ecco i tre punti chiavi del decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 7 settembre scorso. Sarà dunque più facile per i minori di 18 anni che si rendono responsabili di reati finire in carcere, secondo quanto prevede il cosiddetto “decreto Caivano”, il provvedimento approvato dal Cdm di oggi 7 settembre che contiene misure urgenti “di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile”. Il decreto abbassa da nove a sei anni la soglia della pana che consente di applicare la misura della custodia cautelare. A spingere sull’abbassamento dell’età di imputabilità era stato Matteo Salvini: “Il 14enne di oggi che gira con pistole e coltelli non è lo stesso di 30 anni fa, è capace di intendere e di volere e se sbaglia deve pagare come uno di 50 anni”. Previsto anche il Daspo urbano applicabile ai 14enni, come anticipato nella bozza. Confermato anche il carcere, e non più una multa di 30 euro, per i genitori che non mandano i figli a scuola nell’età dell’obbligo.
SANZIONATO ANCHE LO SPACCIO DI LIEVE ENTITA’
Nel decreto viene introdotto anche “un aumento della sanzione per lo spaccio di lieve entità con l’arresto in flagranza del minore”. L’ammonimento del questore poi “viene esteso anche ai minorenni di età compresa tra i 12 e i 14 anni per reati con pena non inferiore a 5 anni”. Nel caso in cui ci sia la segnalazione da parte di un pm al procuratore dei minorenni su un ragazzo coinvolto in un’associazione a delinquere di stampo mafioso o per traffico di stupefacenti, “non necessariamente come autore del reato potrà essere l’inizio per la perdita della potestà genitoriale”.

