« Torna indietro

Calabria, la diga sul fiume Melito mai costruita: persi 259 milioni di euro di fondi pubblici

Pubblicato il 22 Maggio 2025

Un’infrastruttura mai nata e un maxi danno economico

Un’opera pubblica mai realizzata, oltre 259 milioni di euro di fondi concessi e ormai andati persi. È quanto accaduto in Calabria, con il fallimento del progetto della diga sul fiume Melito, un’infrastruttura che avrebbe dovuto risolvere i problemi idrici di mezzo milione di cittadini e centinaia di aziende agricole. I fondi – 259.735.539 euro – erano stati stanziati inizialmente dalla Cassa per il Mezzogiorno e successivamente confermati dai ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, ma il finanziamento è stato interamente revocato.

Nel frattempo, sono stati spesi oltre 100 milioni di euro (102.602.269 euro) per un’opera che non sarà mai portata a termine. E non solo: i lavori parziali hanno causato anche un danno ambientale permanente, con tonnellate di cemento armato che deturpano zone di grande valore naturalistico.

La Procura contabile accusa: danno erariale colossale

La Procura della Corte dei conti di Catanzaro ha contestato un danno erariale di 259 milioni di euro al Consorzio di bonifica Ionio-catanzarese (ex Consorzio di Bonifica Alli – Punta di Copanello) e ai due dirigenti dell’epoca, Pietro Filippa, responsabile unico del procedimento tra il 2003 e il 2015, e Flavio Alfredo Talarico, direttore generale dal 1998 al 2014.

L’azione legale arriva al termine di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Catanzaro, sotto la direzione del procuratore regionale Romeo Ermenegildo Palma e del sostituto procuratore generale Fernando Gallone.

Un progetto carente sin dall’inizio

Secondo le indagini, già al momento dell’avvio dei lavori il progetto era stato giudicato inadeguato dal Servizio Italiano Dighe, l’organo tecnico del Ministero delle Infrastrutture incaricato della vigilanza sulle dighe. Il progetto, privo delle necessarie autorizzazioni e carente sotto il profilo della sicurezza, avrebbe potuto costituire una minaccia per le popolazioni a valle dell’invaso.

Nonostante successive integrazioni progettuali – redatte dallo stesso progettista dell’elaborato originario, poi deceduto – le criticità non sono mai state risolte. Nel frattempo, però, la spesa pubblica continuava a lievitare, fino a superare i 102 milioni di euro, per un’opera che non poteva essere realizzata.

Un’opportunità mancata per il territorio

La diga del Melito, secondo il progetto originario, avrebbe dovuto rappresentare uno dei più importanti interventi idrici a livello nazionale, con l’obiettivo di:

  • Risolvere la cronica carenza d’acqua per oltre 500.000 cittadini calabresi
  • Sostenere l’agricoltura, fornendo risorse idriche a centinaia di aziende
  • Produrre energia idroelettrica per una cinquantina di comuni

Tutto questo non si è mai concretizzato. Oggi, al danno economico si somma la perdita di una strategica occasione di sviluppo per l’intera regione. E il territorio, ancora una volta, paga il prezzo di una cattiva gestione e pianificazione delle risorse pubbliche.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *