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Il calcio che NON ci piace: tifosi del Cassino in centro a Formia. Petardi, fumogeni e cori contro i rivali tirrenici

Un gruppo di tifosi del Cassino ha messo in scena un’azione dimostrativa a Formia con fumogeni e cori contro la tifoseria locale. Nessun disordine ma il gesto ha sollevato sorpresa

Pubblicato il 29 Marzo 2025

Un’incursione a sorpresa nel cuore di Formia

Un’azione improvvisa, rapida e altamente simbolica: così si può riassumere il blitz serale condotto da un manipolo di tifosi del Cassino nella serata di lunedì, nel pieno centro di Formia. Il gesto, privo di conseguenze in termini di ordine pubblico, ha comunque lasciato dietro di sé un alone di tensione e interrogativi sulla reale motivazione di un’azione tanto plateale quanto, almeno in apparenza, priva di un reale movente agonistico.

Fumogeni e cori in Largo Paone: l’azione

Tutto si è consumato intorno alle 22:30 quando un ristretto gruppo di sostenitori biancoblu ha fatto irruzione in Largo Paone e nella zona del Ponte Tallini, due delle aree più riconoscibili e frequentate della città tirrenica. I presenti, seppur pochi in quel momento, hanno assistito all’accensione di fumogeni, al lancio di petardi e all’intonazione di cori offensivi rivolti alla tifoseria locale.

A rendere ancora più evidente l’intento provocatorio è stata l’affissione di uno striscione in un punto solitamente riservato agli ultras formiani. Il messaggio, ironico e sprezzante, conteneva allusioni polemiche a gemellaggi tra tifoserie senza però fare riferimenti espliciti, lasciando spazio a interpretazioni.

Una rivalità… fuori contesto

Ad alimentare lo sconcerto è il fatto che tra Cassino e Formia non vi sia attualmente alcuna rivalità calcistica diretta. Le due squadre militano in categorie diverse: il Cassino in Serie D (girone G) e il Città di Formia in Promozione (girone C). Non ci sono, dunque, partite in programma né confronti ufficiali nei campionati giovanili che possano giustificare l’accaduto come “antipasto” di una sfida imminente.

Il blitz, sebbene durato pochi minuti e avvenuto in un contesto urbano tranquillo e poco trafficato, rappresenta comunque un gesto di marcatura territoriale tipico del mondo ultras, in cui anche il simbolismo di un passaggio silenzioso può valere quanto una vittoria sul campo.

Nessuna tensione, ma resta l’interrogativo

Le forze dell’ordine non sono dovute intervenire, né si sono registrati danni o scontri. Tuttavia, il gesto non è passato inosservato, soprattutto in un momento in cui la differenza di categoria tra le due squadre rende anacronistica qualsiasi forma di antagonismo diretto.

Resta da capire se l’iniziativa sia stata una provocazione isolata o l’inizio di una nuova fase di tensione tra le tifoserie. In ogni caso, il gesto ha riportato l’attenzione sul fenomeno delle azioni dimostrative nel calcio dilettantistico, dove l’attaccamento alla maglia può travalicare il contesto sportivo.

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Foto CiociariaOggi

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