Pubblicato il 10 Settembre 2025
Le piattaforme all’attacco contro i pirati digitali
Dazn, Sky, Mediaset e Amazon passano al contrattacco contro chi guarda le partite di calcio tramite “pezzotti” e siti di streaming illegale. I titolari dei diritti hanno già ottenuto dall’autorità giudiziaria i nomi di oltre duemila utenti residenti in 80 province italiane, già sanzionati dalla Guardia di Finanza nei mesi scorsi.
Ora, per loro, si aprono le porte di azioni risarcitorie: i danni economici richiesti potranno aggiungersi alle multe già ricevute. Dall’inizio del 2025, sono quasi 2.500 gli utenti multati e altri 3.000 in fase di identificazione.
Le parole di Dazn: “Non è furbo, non è gratis”
Il Ceo di Dazn Italia, Stefano Azzi, ha sottolineato che chi guarda partite in streaming illegale non solo rischia, ma contribuisce a danneggiare l’intero sistema sportivo:
“Non è furbo. Non è gratis. Non è senza conseguenze. Un’azione risarcitoria può valere diverse migliaia di euro, pari a circa dieci anni di abbonamenti regolari”.
Azzi ha ribadito come la visione legale, in stadio o da casa, sia l’unico modo sicuro per sostenere lo spettacolo calcistico, ringraziando le forze dell’ordine per il loro impegno nella lotta alla pirateria.
De Siervo: “Chi sbaglia paga”
Anche l’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ha ribadito la linea dura:
“Si sta concretizzando ciò che abbiamo sempre detto: chi sbaglia paga. Oltre alle sanzioni della Guardia di Finanza, chi guarda contenuti piratati dovrà risarcire i titolari dei diritti. Finalmente finisce l’epoca dell’impunità”.
Secondo De Siervo, la battaglia contro la pirateria sta segnando un vero cambio di passo, con un cerchio che si stringe sempre di più attorno ai pirati digitali.

