Pubblicato il 24 Luglio 2023
L’ondata di caldo che in questi giorni sta investendo l’Italia sta determinando anche malfunzionamenti della rete e gravi disservizi sul fronte delle forniture energetiche, con migliaia di famiglie che si ritrovano all’improvviso senza corrente.
Succede in molte città italiane: Nord, Centro, Sud, nessuna zona esclusa. L’associazione dei consumatori Consumerismo parla senza mezzi termini di “allerta blackout” in Italia e fornisce alcuni numeri sul fenomeno degli anomali blackout energetici.
A Milano nel solo mese di giugno si sono verificate 462 interruzioni di erogazione di energia elettrica, mentre a Napoli le linee interrate sono andate in tilt a causa dell’asfalto arrivato a temperature elevatissime che ha danneggiato i cavi sotterranei, interrompendo le forniture di elettricità a famiglie e negozi costretti a chiudere in anticipo. Fino ad arrivare in Sicilia, dove da giorni si registrano interruzioni e blackout continui che stanno mettendo a dura prova i cittadini. Il picco di domanda di energia è generata dall’ondata di caldo, che chiama a un uso intensivo soprattutto dei condizionatori.
Analizzando i dati di E-Distribuzione, la più grande società in Italia nel settore della distribuzione di energia elettrica, che copre 31,5 milioni di cittadini in più di 7.400 comuni (l’85% dei volumi distribuiti), Consumerismo ha scoperto che negli ultimi giorni, tra lavori programmati e interruzioni improvvise di energia, i blackout sul territorio italiano sono centinaia al giorno: la regione più colpita, secondo la rilevazione, è la Sicilia, con continue sospensioni delle forniture energetiche su tutto il territorio regionale. Disservizi di questo tipo arrecano un danno enorme alla popolazione: oltre all’impossibilità di usare ventilatori e condizionatori, e quindi di difendersi dal caldo, i continui blackout energetici rischiano di danneggiare elettrodomestici e, nel caso di frigoriferi e freezer di case private, ristoranti ed esercizi commerciali, di deteriorare tonnellate di cibo con danni economici enormi.
Oltre all’afa, dunque, ecco la beffa della corrente che salta.
GLI INDENNIZZI
“Per questo ricordiamo agli utenti che la normativa attuale prevede indennizzi per le vittime delle interruzioni di fornitura, in base a parametri precisi che variano a seconda della dimensione del comune di residenza”, ha spiegato Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo. Cosa e come fare? Quando si può avere un risarcimento? Nello specifico gli indennizzi valgono:
- in comuni con meno di 5.000 abitanti se l’interruzione è superiore alle 16 ore consecutive;
- in comuni con più di 5.000 ma meno 50.000 abitanti se l’interruzione è superiore alle 12 ore consecutive;
- in comuni con più di 50.000 abitanti, se l’interruzione è superiore alle 8 ore consecutive.
Nel caso in cui ci sia stata un’interruzione superiore allo standard previsto, scatta un indennizzo automatico pari a 30 euro, incrementato di 15 euro per ogni 4 ore di interruzione, fino ad un massimo di 300 euro. L’indennizzo sarà riconosciuto in bolletta dal proprio fornitore per conto del distributore di zona. Questi indennizzi, inoltre, non precludono l’eventuale possibilità di avanzare una richiesta di risarcimento del danno nei casi in cui si verificano danneggiamenti a dispositivi/elettrodomestici, o impossibilità di poter svolgere l’attività lavorativa.

