Pubblicato il 11 Luglio 2023
La tragedia, assurda, inaccettabile, è stata sfiorata. Un colpo più netto e questa sarebbe la cronaca della morte di un giovane appassionato di moto, del suo omicidio.
Siamo nel varesotto, lungo uno sterrato all’interno di un bosco adiacente la Strada Provinciale 66 in località Venegono Inferiore. Daniele Cirrincione, Direttore Sportivo del Moto Club Abbiate Guazzone, che stava compiendo la ricognizione del percorso interessato dalla gara di Campionato Regionale Enduro Lombardia che si svolgerà l’8 ottobre, improvvisamente ha accusato un dolore acuto mentre guidava la propria moto.
Si è trovato a terra, bloccato da un cappio scorrevole di acciaio con passante scorsoio che ne ha immobilizzato il collo al manubrio.

Grazie alla bassa velocità e all’intervento tempestivo degli amici, Cirrincione è rimasto stordito ma non ha perso del tutto conoscenza, e se l’è cavata con una profonda ferita al collo, ma se fosse stato da solo le conseguenze non gli avrebbero dato scampo.

Federmoto, che ha denunciato l’attentato alla sicurezza, ricorda come non solo il Comune aveva autorizzato la kermesse sportiva, ma anche come gli enduristi stavano ripulendo il bosco dai rifiuti per consentire il passaggio dei concorrenti durante la manifestazione.
Di comportamento delinquenziale parla Giovanni Copioli, presidente della Fmi.
“È necessario continuare a lavorare per far capire che l’endurista è una risorsa per il territorio: lo tutela raccogliendo rifiuti, ripristinando i percorsi di gara, manutenendo il verde. Ma non solo: i motociclisti sono fondamentali nelle azioni di soccorso alle persone nelle zone più impervie o nell’Anti Incendio Boschivo. Tutte queste attività sono riconosciute, anche attraverso Protocolli di Intesa, dalle Autorità Locali e dalle Forze dell’Ordine, che a più riprese richiedono la nostra collaborazione” chiosa Copioli.

