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Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Venezia: un 2024 da record

Pubblicato il 6 Maggio 2025

Oltre mille beni culturali recuperati, sequestri milionari di opere contraffatte e indagini d’eccellenza: è questo il bilancio del 2024 per il Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Venezia, attivo nelle regioni del Veneto e nelle province autonome di Trento e Bolzano.

Grazie a una stretta collaborazione con le Soprintendenze locali, il Ministero della Cultura e le procure territoriali, il Nucleo ha recuperato 1.023 beni culturali per un valore stimato in oltre 1 milione di euro. Parallelamente, sono stati sequestrati 42 beni falsi, per un controvalore sul mercato, qualora venduti come autentici, di 111 milioni di euro, a testimonianza della portata della lotta alla contraffazione.

Reati in aumento, ma anche l’efficacia della repressione

Nel 2024 sono state denunciate 111 persone per reati contro il patrimonio culturale, un aumento significativo rispetto all’anno precedente (81). In particolare, è cresciuto il numero di denunce per:

  • danneggiamento di beni culturali (da 9 a 18);
  • reati paesaggistici (da 47 a 51);
  • contraffazione di opere d’arte (da 2 a 15).

Anche l’attività preventiva ha visto un incremento: +30% nei controlli su aree archeologiche e monumentali, +20% nelle verifiche presso mercati antiquariali, fiere ed esercizi commerciali del settore.

I casi più significativi del 2024

Gennaio – Adria (RO): restituiti al Museo Archeologico Nazionale 14 reperti ceramici etruschi e apuli risalenti tra il VII e il IV sec. a.C., sequestrati in Friuli in seguito alla segnalazione di uno studioso.

Aprile – Venezia: la Soprintendenza riceve 18 reperti archeologici di origine italica. Due esemplari, risultati contraffatti, sono stati restituiti al detentore. I rimanenti sono stati confiscati dallo Stato.

Aprile – Roma: il Museo delle Civiltà ha ricevuto due rarissimi reperti mesoamericani: un pendente d’oro del Gran Coclé (Panama) e una statuina Nayarit (Messico). Sequestrati in un palazzo veneziano, sono stati riconosciuti di eccezionale valore storico e dichiarati di interesse particolarmente importante.

Giugno – Portogruaro: ritrovata in un casolare un’urna funeraria romana con dedica incisa, risalente al I sec. d.C. L’oggetto era stato rinvenuto decenni prima e mai denunciato. Ora è patrimonio del Museo Nazionale Concordiese.

Giugno – Roma Tre: una presunta cariatide di Modigliani, del valore stimato di 300.000 euro, è stata confiscata e affidata al “Laboratorio sul Falso” dopo essere stata riconosciuta come opera contraffatta.

Novembre – Treviso: eccezionale recupero, dopo 48 anni dal furto, della pala “Madonna del Carmelo” di Bartolomeo Litterini (1725), restituita alla Chiesa di San Francesco grazie alla comparazione con una fotografia d’epoca conservata nella banca dati dei beni sottratti.


Un modello internazionale nella difesa dell’arte

L’attività del Nucleo TPC di Venezia rappresenta un’eccellenza nel panorama nazionale e internazionale per la protezione dei beni culturali. L’azione sinergica con le istituzioni e la competenza tecnico-scientifica degli investigatori e degli archeologi coinvolti continua a restituire al pubblico patrimoni artistici e storici di inestimabile valore.

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